I Carabinieri del Ros e quelli del Comando Provinciale di Palermo e Trapani hanno sequestrato al boss Salvatore Riina e ai suoi familiari beni per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro. Il provvedimento riguarda societa’, una villa, 38 rapporti bancari e, soprattutto, numerosi terreni del padrino corleonese. L’inchiesta nasce dai redditi dichiarati negli anni da Riina e dai suoi congiunti da cui e’ stato possibile ipotizzare l’utilizzo di mezzi e di risorse finanziarie illecite.
La Polizia e la Guardia di Finanza di Palermo, eseguendo un provvedimento emesso dal Gip nell’ambito di indagini della Direzione Distrettuale Antimafia, stanno procedendo, in Sicilia, Toscana, Lazio, Puglia, Emilia Romagna e Liguria, all’esecuzione di 34 misure cautelari nei confronti di mafiosi della cosca di Brancaccio e loro complici e al sequestro di numerose aziende, per un valore complessivo di circa 60 milioni di euro. Tra gli arrestati c’e’ Pietro Tagliavia, capo del mandamento mafioso di Brancaccio e della famiglia di ”Corso dei Mille”, attualmente ai domiciliari.
Le indagini, eseguite dalla Squadra Mobile e dal Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo, hanno consentito di fare luce su episodi di minacce, danneggiamento, estorsione, furto e detenzione illegale di armi da parte di esponenti della cosca di Brancaccio e di ricostruire l’organigramma delle famiglie mafiose che appartengono al mandamento, definendo ruoli e competenze di ciascuno e individuando i capi. L’inchiesta ha svelato il controllo, da parte della mafia, di un gruppo imprenditoriale che opera in diverse regioni, tra le quali Sicilia e Toscana. Polizia e Guardia di Finanza stanno sequestrando veicoli e autoveicoli utilizzati per la commissione dei reati contestati e aziende riconducibili ai mafiosi arrestati.