Maradona, De Magistris: “Giusto dare la cittadinanza in comune”

“Siamo contenti che la cittadinanza al più grande calciatore di tutti i tempi che sia stata data qui al Palazzo della città dando il profilo istituzionale. Poi c’è la festa in piazza”. Queste ieri sera le dichiarazioni del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, dopo aver dato la cittadinanza onoraria della città a Diego Armando Maradona a Palazzo San Giacomo. “Diego ha fatto sognare napoletani e tifosi e poi ha trasformato il sogno realtà”, spiega il primo cittadino, “meritava, al di là delle opinioni dissenzienti che rispettiamo, una giornata come questa. Quindi siamo contenti”. ” L’ho visto emozionato ha veramente Napoli nel cuore e questa è una bella cosa”, afferma il numero uno di Palazzo San Giacomo, che poi spiega ai cronisti il perché della decisione di scindere il momento istituzionale dalla festa e giustifica il ritardo di circa un’ora del Pibe de oro. “Maradona ha fatto innamorare Napoli anche per la sua imprevedibilità, per la sua genialità, per la sua sregolatezza”, dice de Magistris, “abbiamo fortemente voluto, e questo forse ha turbato gli equilibri di qualcuno, scindere il momento istituzionale dalla festa. La festa è di Diego, il momento istituzionale è momento istituzionale, la cittadinanza infatti si da in Comune o al Maschio Angioino. Per la prima volta l’abbiamo data qui in cortile che è anche più bello. Diego ha ringraziato me e la città”. Riguardo le polemiche che hanno preceduto l’arrivo di D10S, l’ex pm afferma: ” In queste ore ci sono state fin troppe tossine, per evitare che qualcuno potesse anche solo pensare strumentalizzazioni politiche, abbiamo scelto di scindere il momento istituzionale dalla piazza”. Il leader di demA sottolinea che questo non significa snobbare la piazza, dove è stato presente, “però stando come sempre tra il popolo”. “Ero molto emozionato”, confessa de Magistris, “e lo era anche Diego. Siamo ritornati con la mente al 5 luglio del 1984 quando 80.000 napoletani lo videro palleggiare per la prima volta allo stadio. Quest’anno abbiamo festeggiato i 30 anni, non si vive solo di ricordi, guardiamo al futuro e vogliamo ancora vincere, ma Diego ha dimostrato l’amore per la squadra e per Napoli. Oggi è anche formalmente cittadino napoletano, lui lo ha detto bene: lo è stato sin dal primo giorno, ma adesso è nella storia della città anche formalmente ed è negli archivi”.


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