Capri. Furbetti del cartellino in ospedale a Capri, scoperti cinque medici e due ostetriche che si coprivano le assenze timbrando i tesserini altrui, e hanno continuato nonostante il sospetto dell’indagine, tanto che hanno cercato di oscurare la telecamera con un cerotto. I militari della guardia di finanza di Napoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare, emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della procura: arresti domiciliari nei confronti di cinque medici dell’ospedale Capilupi di Capri e obbligo di dimora nel comune di residenza nei confronti di due ostetriche dello stesso ospedale, accusati di assenteismo. I destinatari della misura cautelare – ha spiegato la procura di Napoli – sono gravemente indiziati dei reati di truffa aggravata e di frode nella rilevazione delle presenze, reato inserito nel testo unico dell’impiego pubblico dalla c.d. legge Brunetta. La posizione di alcuni impiegati amministrativi e di altro personale dell’ospedale, in totale una ventina di unità , è al vaglio degli inquirenti.
Le indagini condotte dalla guardia di finanza di Capri e coordinate dalla seconda sezione della procura di Napoli hanno accertato, anche con sistemi di videoripresa, “lo scambio reciproco tra i dipendenti dell’ospedale dei cartellini magnetici utilizzati per la rilevazione delle presenze in servizio”. E’ stato accertato, in particolare, “che alcuni dipendenti dell’ospedale si prestavano a timbrare il cartellino dei dipendenti di volta in volta assenti, attestando falsamente la presenza in servizio di questi ultimi, che arbitrariamente anticipavano l’uscita o ritardavano l’entrata in ospedale”. E – sottolinea la procura di Napoli – questa attività illecita è proseguita nonostante gli stessi dipendenti avessero il sospetto che fosse in corso un’indagine, tant’è che uno degli impianti di videoripresa è stato oscurato con un cerotto, e le telecamere installate dalla guardia di finanza hanno ripreso alcuni medici che timbravano il cartellino per conto dei loro colleghi cercando di nascondersi.
A finire nel mirino degli inquirenti soprattutto i medici residenti sulla terraferma, che ‘riducevano’ il proprio lavoro in base agli orari di traghetti e aliscafi, per spostarsi più comodamente. E’ uno degli elementi che emersi dall’inchiesta antiassenteismo condotte dalla Guardia di Finanza di Capri, diretta dal luogotenente Pietro Varlese, e partite circa un anno fa dalle denunce di utenti che, recatisi in ospedale, non avevano trovato i medici. L’ospedale di Capri era già stato oggetto di indagini. A settembre 2016 i militari avevano arrestato con l’ accusa di assenteismo e peculato due dipendenti del “Capilupi”, che avevano falsificato le matrici di incasso dei ticket per le prestazioni sanitarie. L’assenteismo – secondo quanto emerso dalle indagini – non riguardava intere giornate lavorative, ma riduzione di orario, in entrata e in uscita, di diverse ore.