– Come da previsioni della vigilia, non e’ stato trovato un accordo sul nome del procuratore di Napoli si e’ andati alla conta. Al termine di una discussione protrattasi per oltre otto ore, il plenum si e’ spaccato, preferendo alla fine Giovanni Melillo con 14 voti su Federico Cafiero de Raho. Per l’ex capo di gabinetto al ministero della Giustizia i laici, ad eccezione di Alessio Zaccaria indicato da Cinquestelle che si e’ astenuto, il primo presidente e il Pg della Cassazione, il togato di Magistratura Indipendente Claudio Galoppi e cinque su sette consiglieri di Area. Non ha partecipato, invece, al voto il vicepresidente Giovanni Legnini. Per Cafiero tutti i consiglieri di Unicost e quelli di MI e gli altri due di Area.
 Tra gli argomenti di chi ha votato Melillo, e che viene citato anche nella proposta a suo favore, il riferimento alla presunta situazione di incompatibilita’ di Cafiero de Raho per il figlio penalista, una questione familiare che ha imposto la secretazione di parte della discussione in plenum. Di contro ha pesato per Melillo la vicinanza temporale con l’esperienza fuori ruolo, terminata solo di recente, senza quello che nel dibattito e’ stato definito un “bagno di giurisdizione”. “Non ho mai ritenuto di demonizzare l’esperienza fuori ruolo – ha detto Francesco Cananzi, relatore per la proposta su De Raho – ma bisogna affrontare un dato di opportunita’: 37 anni di attivita’ requirente di Cafiero contro i 21 di Melillo, undici di direzione contro quattro e sei mesi. Ottimi risultati che non possono essere superati da un’esperienza fuori ruolo, che invece pone dei problemi, al di la’ della qualita’ delle persone in gioco, sulla cui indipendenza non c’e’ da dubitare”. Di contro, Valerio Fracassi relatore della proposta per Melillo, ha ricordato come Melillo “al ministero della Giustizia ha servito lo Stato”, “il fuori ruolo e’ cessato” e “credo non ci siano dubbi che Melillo svolga con assoluta indipendenza il ruolo di sostituto pg, cui il Csm l’ha assegnato”. “Il messaggio culturale che il Consiglio rischia di inviare ai magistrati e’ che per ricoprire ruoli apicali si preferibile andare fuori ruolo, fare una carriera parallela”, ha affermato Ercole Aprile (Area). E per Luca Forteleoni (Mi) “questa consiliatura e’ stata di autoriforma e se dovesse essere eletto Melillo sarebbe un cono d’ombra”. “La procura di Napoli – ha detto Antonello Ardituro (Area), che da la’ proviene e ha parlato in favore di Melillo – e’ una macchina enorme, di mille persone, un ufficio in affanno e dobbiamo pensare a come farlo funzionare al meglio. Cafiero e’ uno straordinario magistrato antimafia, Melillo e’ un eccellente organizzatore, capace di attivare percorsi di innovazioni”. Per il presidente della Cassazione, Giovanni Canzio, “la situazione di incompatibilita’ di Cafiero e’ chiara, univoca e preclusiva”. E nel chiarire la propria preferenza per Melillo, Canzio ha inviato a non delegittimare con le “fatwe” chi e’ stato fuori ruolo nelle istituzioni e ha davanti a se’ una sfida difficile.