Commissionato, svolto, ma non pubblicato perché gli effetti sui cittadini di un anno e mezzo di governo della Campania, a guida Vincenzo De Luca, non solo non erano lusinghieri, ma negativi: sarebbe questo l’esito di un sondaggio della cui esistenza si è venuti a conoscenza solo oggi grazie a un servizio pubblicato da Fanpage che svela i motivi per i quali lo staff del governatore lo ha chiuso nei cassetti per mesi, visto che è stato svolto su un campione di poco più di mille persone tra il 2 e il 5 novembre 2016. Costato 40mila euro (Iva inclusa) e svolto dalla società torinese Quorum, il sondaggio d’opinione ha previsto interviste telefoniche con 1.012 persone maggiorenni residenti in Campania (metodo Cati con margine d’errore 3,1%) con l’obiettivo “di realizzare una ‘ricerca sociale e di opinione finalizzata ad impostare e pianificare attività strategiche di comunicazione sui risultati di governo dell’amministrazione regionale della Campania’. Trattandosi di un servizio dal costo inferiore ai 40mila euro – sottolinea il servizio di Fanpage – la legge ha consentito l’affidamento diretto ad una azienda specifica. E l’ufficio regionale competente, al termine della valutazione di un ventaglio di proposte, in effetti ha indicato direttamente la società torinese Quorum per realizzare questo lavoro”. Colpisce il consiglio finale che, in base agli esiti del sondaggio vero proprio e al focus, viene dato al governatore: “Utilizzare molto più i social, da Twitter a Facebook, e in particolare avviare dirette web su Fb con un hashtag #parlacondeluca per aprirsi ai dialogo”. In sostanza la strategia indicata è quella di “Ritornare ad un approccio da sindaco; fare il ‘sindaco della Campania'”.