Il pm Antonella Fratello della Dda di Napoli ha chiesto due ergastoli e 56 anni di carcere complessivi nei confronti di boss e affiliati del potente clan Formicola di Taverna del Ferro a san Giovanni a Teduccio accusati dell’omicidio di Guglielmo Esposito, ucciso il 9 settembre 1996 perchè accusato di “parlare troppo con gli sbirri”. Nel dettaglio l’ergastolo è stato chiesto per il boss Ciro Formicola e Luigi Piscopo; 20 anni di reclusione per Adriano Sannino; 12 anni, invece, per Giuseppe Sarno, Luciano Sarno e Vincenzo Battaglia. La sentenza di primo grado dovrebbe essere emessa entro la metà di settembre.
Guglielmo Esposito, come ricorda Il Roma, fu ucciso da una pioggia di piombo nell’estate del ’96, era un uomo legato al clan Sarno di Ponticelli. Si occupava prevalentemente di traffico di droga, frequentava in maniera assidua le piazze di spaccio della cosca. E tanto sarebbe bastato a far emergere il sospetto che fosse un informatore delle forze dell’ordine. Esposito, infatti, sarebbe stato in più occasioni notato nei pressi dei bunker nei minuti immediatamente precedenti ad alcuni blitz della polizia. Per questa ragione il clan decise di eliminarlo delegando ai Formicola del Bronx di via Taverna del Ferro, così da non esporsi in prima persona, evitando eventuali riconoscimenti da parte della vittima designata. Ci sono voluti venti anni per scoprire questo “Cold Case” e grazie alle dichiarazioni dei pentiti eccellenti della cosca come Giuseppe Sarno “’o mussillo” e del fratello Luciano che si è arrivati alla completa ricostruzione del movente e del contesto. Ciro Formicola, sarebbe stato il presunto mandante, mentre Adriano Sannino, in qualità di presunto esecutore materiale, in concorso con Vincenzo Battaglia e Luigi Piscopo