Il piromane del Vesuvio fa il macellaio. IL VIDEO

Nella vita fa il macellaio e finora pare non avesse precedenti specifici, Leonardo Orsino, il ventiquattrenne raggiunto nella notte da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di incendio boschivo nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Torre Annunziata  sui roghi che nelle settimane scorse hanno devastato le aree protette del Parco nazionale del Vesuvio. Gli inquirenti restano invece ancora molto abbottonati sulle ragioni che hanno spinto il giovane a innescare le fiamme che poi hanno devastato diverse migliaia di metri quadrati di vegetazione, confermando che le fiamme sono arrivate a lambire anche la casa dove risiede il ragazzo nella parte alta di Torre del Greco.

“Il motivo del rogo appiccato? Pare che l’uomo, da quello che si evince, provasse piacere nel vedere le fiamme”. E’ un piromane in senso stretto, un uomo con la passione per il fuoco, il 24enne arrestato nella notte dai carabinieri della compagnia di Torre del Greco, in sinergia con i carabinieri forestali. A confermare il profilo del giovane Leonardo Orsino, residente a Torre del Greco, e’ Emanuele Corda, comandante dei carabinieri di Torre del Greco, intervistato dall’agenzia Dire. Di professione macellaio, alcuni precedenti per reati predatori e detenzione di armi, il 24enne non avrebbe legami con i clan che operano nei Comuni del Vesuviano. “Escludiamo il coinvolgimento della criminalita’ organizzata”, precisa il comandante dell’Arma, aggiungendo che le indagini proseguono per “individuare altri autori” dei roghi che hanno distrutto il Parco Nazionale del Vesuvio. “Il lavoro sinergico condotto dai carabinieri e dalla procura della Repubblica di Torre Annunziata – commenta il comandante Costa – ci ha permesso in tempi celerissimi di individuare l’autore di un vasto incendio sul Vesuvio. Il lavoro continua su questa linea”. Il 24enne e’ stato fermato sulla basi di fonti testimoniali, degli indizi raccolti, di telecamere e di attivita’ di natura tecnica “che ci ha permesso di individuare indizi schiaccianti per arrestarlo”. Il giovane macellaio, la sera del 14 luglio scorso, si sarebbe recato in una pineta e con un semplice accendino avrebbe dato fuoco alla vegetazione. Un rogo che ha poi provocato la distruzione di 10mila metri quadrati di parco nazionale del Vesuvio. La pineta in questione si trova a pochissima distanza dalla sua abitazione. Anche l’appartamento della sua famiglia, infatti, e’ stato lambito dalle fiamme ma i carabinieri escludono che il rogo fosse stato appiccato proprio per distruggere l’appartamento. La famiglia, spiega il capitano dell’Arma, non ha in alcun modo collaborato alle indagini. La madre del 24enne, in particolare, ha cercato di fornire un alibi al giovane, poi risultato falso.


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