Anche in ritiro il tema d’attualità resta il mercato. Anche Alessandro Bernardini ieri pomeriggio ha risposto prima di tutto alle domande relative al suo rinnovo con la Salernitana. «Sono fiducioso ha detto il difensore siamo vicini all’intesa per un prolungamento, dobbiamo aggiornarci a breve, ma la distanza è minima». Una pausa e aggiunge. «Non voglio creare tensione, ma voglio trovare accordo il prima possibile». Bernardini parla del futuro, partendo dal passato. «La scorsa stagione, nel girone di ritorno, credo che siamo stati la quinta o la sesta migliore difesa del torneo. Naturalmente i dettagli vanno limati e migliorati nel corso della campionato, non basta lavorare bene soltanto in ritiro, ma essere costanti per tutto l’anno. È questione di mentalità : se inizi con il piede giusto sei a buon punto, ma bisogna essere costanti nel corso dei mesi». E siamo al presente e soprattutto, agli obiettivi futuri. «Non è facile stabilire quale possa essere il traguardo che ci poniamo: io dico che fare 50 punti deve essere la missione principale per tutte le squadre (la salvezza in primis, insomma). Poi qualche outsider farà lo squadrone come è successo lo scorso anno al Verona e al Cagliari negli ultimi due anni. Noi partiamo per la salvezza. Sarà un torneo difficile, non trovo una squadra materasso». Sul capitolo rinforzi e sulla difficoltà di apprendimento di alcuni stranieri, «Berna» prova ad usare l’arma dell’ironia. «Non credo sia un problema insormontabile: basti pensare che nello spogliatoio c’è Zito che parla solo napoletano. Sono certo che ci facciamo capire: la cosa più importante è che un calciatore corra e venga con le giuste motivazioni. Basta, insomma, non essere svogliati». Ieri in ritiro è arrivato anche Adejo. Un rinforzo proprio per la difesa che Bernardini presenta così. «Quest’anno il reparto è molto competitivo. Adejo è un difensore arcigno, sull’uomo è molto più bravo di me e averlo di fianco fa comodo perché vince tutti i duelli. Però anche con Tuia e Schiavi si è creata una bella affinità ». Mercato: Nella notte l’arrivo del portierino Adamonis; ieri pomeriggio proprio quello di Daniel Adejo. Il difensore centrale si è aggregato al gruppo agli ordini di Bollini nel ritiro di Roccaporena. Il nigeriano (classe ’89) è un rinforzo di spessore nel pacchetto arretrato. Adejo ha fatto appena in tempo a stringere la mano a Bollini che si è catapultato subito in campo. Il giocatore non è stato ancora ufficializzato dal club granata, ma ha sottoscritto un accordo biennale con opzione per il terzo con il sodalizio di Lotito e Mezzaroma. «Sono felice di essere qui ha detto Finalmente». In ritiro è atteso anche il dirigente, Alberto Bianchi. Il fedelissimo factotum di Fabiani farà da apripista ad una serie di operazioni in entrata (e in uscita) che si consumeranno nei prossimi giorni. Oggi potrebbe essere la volta di Franco Signorelli (’91) dallo Spezia con cui ha ancora un anno di contratto. Il centrocampista venezuelano firmerà un triennale (150mila euro a stagione), dopo avere ricevuto una buona uscita dalle aquile (di circa 40mila euro). Si tratta di un play maker, svezzato nell’Empoli di Sarri, che può giocare anche mezzala. Il diesse Fabiani proverà a portare al più presto alla corte di Bollini anche l’enfant prodige, Francesco Orlando (’96) del Vicenza. L’operazione potrebbe avere l’avallo della Lazio. Nelle prossime ore, invece, si decide il destino di Radunovic. Sulle sue tracce c’è forte anche il Cesena. Simone Palombi (’96) è virtualmente un giocatore della Salernitana. Il baby ex Ternana passerà in prestito alla Salernitana dalla Lazio, ma soltanto al termine del ritiro con la Lazio. Stesso discorso anche per il difensore Luiz Felipe. Si segue con attenzione Di Roberto (’85), svincolatosi dal Crotone. Per la punta centrale, invece, bisogna decidere se puntare su Maniero (’87) dal Bari favorito oppure Bocalon (’89) dell’Alessandria.