Scafati. E’ una guerra a viso aperto. Senza esclusione di colpi. La camorra contro la camorra. Una bomba carta, nella notte ha squarciato l’ingresso del locale di proprietà di Giacomo Casciello, cognato del boss Luigi Ridosso jr, figlio di Salvatore Ridosso, alias Piscitiello ucciso nel 2002 nella guerra di camorra tra i Ridosso e i Muollo. In quel locale, un tempo sede di un comitato elettorale, era stato aperto un centro scommesse Strike chiuso mesi fa e ora preso in fitto dai titolari del centro Planet, situato nei pressi della stazione della Circumvesuviana. Avrebbero aperto un altro centro scommesse, i fratelli Cestra, originari di Torre Annunziata che insieme ai cugini gestiscono diversi punti scommesse.
Alle 3,30 di stanotte la bomba carta e il boato, in via Martiri d’Ungheria, in pieno centro nei pressi di bar e locali frequentati fino a tarda notte. A pochi passi dalla sede dell’Unicredit, e sotto ad un palazzo dove abitano decine di famiglie. Il boato ha fatto tremare case e vetri, i residenti della zona sono scesi in strada, terrorizzati. Sul posto i carabinieri e i vigili del fuoco che hanno verificato i danni e si sono accertati che non vi fosse pericolo per i residenti e le abitazioni circostanti.
Stamane, i carabinieri della Tenenza di Scafati sono ritornati in via Martiri d’Ungheria per acquisire i filmati delle telecamere dell’istituto di credito e di altri esercizi commerciali che sono nelle vicinanze e cercare di individuare i responsabili del raid. Attenzione puntata sul proprietario dell’immobile Giacomo Casciello, cognato di Luigi Ridosso jr e genero del defunto boss Salvatore Ridosso. Il messaggio è chiaro, come era stato chiaro quello lanciato alla famiglia del boss Franchino Matrone nella notte tra il 13 e il 14 giugno scorso, con la bomba che aveva fatto saltare le vetrine del bar Roxy gestito dalla figlia di Franchino ‘a belva e dal marito, Giuseppe Buonocore.
A meno che non si voglia pensare ad un vendicatore ‘solitario’ che ha intrapreso una battaglia contro le ‘vecchie’ famiglie della camorra locale, è ormai chiaro che dietro i due gravissimi episodi c’è una strategia criminale più ampia.
La camorra contro la camorra. Un nuovo gruppo criminale ha deciso di estendere il proprio dominio su Scafati, scalzando di fatto i vecchi clan che fino ad ora hanno dettato legge.
La situazione è incandescente. La guerra è a viso aperto ed è fatta a suon di bombe. Si colpisce negli interessi economici gli avversari. Si lanciano segnali che hanno tutto il sapore della guerra senza quartiere. Camorra che non cerca accordi o alleanze. Impone solo la legge del più forte, approfittando di alcune circostanze di debolezza degli avversari. Arresti, pentimenti, l’attenzione delle forze dell’ordine sui clan dominanti fino all’anno scorso dei Matrone e dei Loreto-Ridosso hanno fatto il gioco di chi ora cerca di acquisire il predominio.
Non è irrilevante che gli attentati abbiano colpito i familiari di chi ora non può reagire con altrettanta forza. In una situazione del genere si può rispondere solo a suon di violenza. Altra. E i pochi fedelissimi dei Loreto-Ridosso ancora rimasti in libertà cercano di riposizionarsi per non soccombere, alleandosi con i più forti. I ‘girati’ scafatesi alleati con gruppi che hanno grande influenza nei paesi limitrofi come la vicina Boscoreale, gruppi che continuano a gestire il mercato dello spaccio a Scafati e ora vogliono mettere le mani sulla città.
Rosaria Federico
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(nella foto il luogo dell’attentato e nel riquadro Luigi Ridosso junior)