Scafati. Si chiama A.D. A. acronimo di ‘Accademia dell’anima’. E’ l’associazione culturale attraverso la quale Roberta Iovine, moglie dell’ex consigliere e assessore Diego Chirico ha ottenuto incarichi al Piano di zona come psicologa grazie ai buoni uffici del sindaco Angelo Pasqualino Aliberti, anch’egli ex, e alla coordinatrice del Piano di Zona, Maddalena Di Somma. I rapporti tra i coniugi Chirico e il Piano di Zona di cui Scafati era comune capofila sono stati passati al setaccio dagli uomini della Dia, coordinati dal colonnello Giulio Pini e dal capitano Fausto Iannaccone che ieri mattina hanno eseguito tre decreti di perquisizione e contestuale avviso di garanzia nei confronti di altrettanti indagati. Il frutto di questi accertamenti è già al vaglio del sostituto procuratore Vincenzo Montemurro che sta coordinando le indagini sull’ex amministrazione scafatese e sui rapporti tra alcuni politici locali e esponenti della criminalità organizzata, inchiesta che ha portato, a dicembre scorso, allo scioglimento del consiglio comunale. I documenti acquisiti stamane a casa dei coniugi Chirico relativi all’associazione culturale, con sede a Pompei, che elargiva servizi di assistenza verranno incrociati con prestazioni e appalti affidati dal Piano di Zona. Roberta Iovine, secondo quanto emerso fino ad ora dalle indagini ha lavorato nell’Ambito sociale per circa due anni e mezzo, dal 2013 al 2016, incarico che – sostengono gli inquirenti – ha ottenuto proprio per la sua vicinanza e sostegno al sindaco Aliberti e per l’impegno politico del marito, l’avvocato Diego Chirico. Gli inquirenti stanno verificando anche i rapporti tra Scafati Solidale, la società istituita dal Comune di Scafati, e il Piano di Zona. Anche in questo caso si verificano incarichi e servizi affidati dalla coordinatrice Maddalena Di Somma nel corso del suo mandato dal quale si è dimessa pochi giorni fa.
I nuovi accertamenti che portano a 20 le persone iscritte nel fascicolo della Dda di Salerno nell’ambito dell’indagine su politica & camorra a Scafati, arricchiscono il quadro già tracciato dagli inquirenti nel corso degli ultimi due anni.
Indagati eccellenti, tutti, a partire dal sindaco Angelo Pasqualino Aliberti e dalla moglie Monica Paolino, consigliere regionale, insieme a loro imprenditori, politici, professionisti ma anche esponenti del clan Ridosso-Loreto, la cosca che avrebbe appoggiato in più occasioni l’ascesa politica di Aliberti e della moglie sia nelle elezioni amministrative che in quelle regionali.
Rosaria Federico