“Se puoi mi servono 1200 euro, ti supplico, se puoi aiutami…Fallo per tutti i santi del paradiso, ho visto anche ad altre parti ma nessuno mi vuole aiutare, scusami ancora, ti prego”. Erano questi i messaggi di Salvatore Milano, bidello in una scuola elementare di Casoria, a Carmine Boanelli, una delle persone che gli prestavano denaro a strozzo, arrestate due giorni fa dopo due anni di indagini dalla morte di Milano. Poche settimane dopo, il bidello in preda al panico perché non sapeva come andare avanti si impiccò all’interno della scuola, il terzo circolo didattico “Carducci” di Casoria. Ieri i carabinieri di Casoria hanno notificato un’ordinanza di divieto di dimora a Casoria al 52enne Carmine Boanelli; stesso provvedimento per due zie dell’uomo, Anna e Giuseppina Pelella, di 83 e 73 anni. Arresti domiciliari invece per un fruttivendolo, Vincenzo Bencivenga, di 43 anni, a sua volta coinvolto nel giro di usura.
Le indagini, coordinate dal procuratore di Napoli Nord, Francesco Greco, sono state avviate proprio in seguito al suicidio. Sia un collega di Milano sia la direttrice didattica hanno con fermato i gravi problemi economici del bidello, che aveva già tentato il suicidio una volta lanciandosi nel vuoto: era arrivato a chiedere al collega 50 euro in prestito e non aveva potuto più restituirglieli. A Boanelli i carabinieri sono arrivati grazie al cellulare di Milano, dove hanno trova to messaggi whiatsapp dal contenuto tragico. Il bidello aveva impegnato qualche oggetto d’oro e, se non avesse portato in tempo i soldi, avrebbe perso tutto. Per questo aveva supplicato Boanelli, che peraltro era fidanzato con sua figlia: “Buongiorno Carmine, non volevo arrivare a te, però per l’ennesima volta ti devo chiedere questo piacere. Si tratta del l’oro che devo rinnovare, uno è scaduto da sei mesi ed entro oggi alle tre devo rinnovarlo, sennò domani mattina va in vendita. Ti prego in base all’amicizia, se puoi aiutarmi ti do un tot al mese. Ti prego aiutami, non è nemmeno mio, se puoi mi servono 1200 euro, ti supplico, se puoi aiutami”.
Una volta che i carabinieri hanno individuato Boanelli, sono scattate le intercettazioni. In questo modo gli investigatori sono arrivati alle sorelle Pelella, aggressive e violente con le loro vittime nonostante l’età avanzata, e poi a Bencivenga. Sono state anche individuate altre tre persone oltre al bidello che hanno ricevuto denaro dal gruppo di strozzini con tassi di interesse altissimi, fino al 97 per cento. Tutte e tre hanno confermato la circostanza ma non hanno voluto sporgere denuncia: “Ad Anna Pelella ho chiesto ogni volta la somma di 1000 euro. A fronte di tale richiesta la Pelella mi ha sempre erogato la somma di 700 euro trattenendo per lei 300 euro quale interesse preliminare e pretendendo per 50 giorni 20 euro al giorno. Quando salto una rata giornaliera, per qualunque tipo di ragione, la Pelella ha l’abitudine di urlarmi addosso e di sbraitare”.