La decisione di uccidere la sua ex moglie sarebbe balzata nella mente di Antonio Ascione dopo aver letto delle chat sullo smartphone della donna. Secondo quanto ricostruito dai militari, l’uomo avrebbe sottratto il cellulare alla vittima Mariarca Mennella e letto le sue conversazioni private. La donna era in attesa di divorzio e di iniziare una nuova vita a Musina di Piave, un paesino del nord dove si era trasferita insieme ai suoi due figli di 15 e 9 anni. La donna aveva paura di Ascione che già era arrivato a minacciarla di morte e ciò l’ha confessato alle sue intime amiche e colleghe di lavoro.
La donna avrebbe ospitato l’uomo a casa sua la sera del delitto. Così l’uomo ha deciso di prendere il suo cellulare e leggere le conversazioni su WhatsApp. Dopo aver chiesto delle spiegazioni, che non sono mai arrivate, Antonio Ascione, preso dalla rabbia, l’ha aggredita con un coltello infliggendole tre colpi: due alla schiena e uno al costato, sotto al seno. Poi ha chiamato i Carabinieri e il 118 ma l’intervento di rianimazione dei sanitari sono andati a vuoto. Ieri è arrivata la convalida del fermo per omicidio volontario.