Arzano, il parroco abusivista su Fb: “Non sono in parrocchia perché sono in ferie”

Arzano. “Non mi troverete in Parrocchia in questi giorni semplicemente perché sono in ferie”.  Dopo la denuncia di abusivismo edilizio, non si fa attendere la risposta del prelato don Alessandro Overa. Una lunga lettera dal suo profilo facebook indirizzata ai cittadini di Arzano dopo la scoperta che lo stesso ha commesso una serie di abusi edilizi su aree e strutture della parrocchia a lui affidata. Lancia frecciate al curaro per difendere le sue posizioni. Una notizia che ha destato scalpore in città visto che ad essere chiamato in causa è stato il parroco del Sacro Cuore, Overa. Lui, senza peli sulla lingua,  cerca di convincere la città delle sue buone intenzioni affermando che nonostante tutto non se ne andrà da Arzano ed elenca le cose fatte. “Carissimi cittadini, in particolare fedeli della Parrocchia del Sacro Cuore, molti di voi certamente saranno venuti a conoscenza dell’accusa fattami per abusi edilizi. Alcuni media hanno spiegato nel dettaglio i fatti e insieme alla presente, troverete esposta in Parrocchia, l’ordinanza della Procura, che potrete leggere direttamente per avere notizie vere. Assolutamente vero, che ho realizzato questi lavori ed ero e sono pienamente consapevole dell’illegalità commessa. Per questo voglio, con la presente, farvi partecipi delle motivazioni che mi hanno spinto a compiere tale abuso, certo che anche in sede giudicante il giudice ne terrà in debito conto. Sono arrivato 10 anni fa ad Arzano e la situazione in cui versava la Parrocchia era disastrosa, economicamente, strutturalmente, partecipativamente e spiritualmente. Penso che chiunque conosca la Parrocchia mi può dare atto del lavoro compiuto in questo periodo. Ho dovuto fare delle scelte, ho dovuto prendere delle decisioni per poter realizzare questi cambiamenti” dice in sintesi elencando tutte le opere realizzate per risanare la chiesa. Incalza il prelato :” Ora qualcuno potrebbe chiedermi perché l’ho fatto in maniera abusiva: perché non ho chiesto regolare licenza? Semplice da rispondere. Sono anni, molti, anzi, troppi anni che siamo stati amministrati dai Commissari, dove la realtà comunale era solo preoccupata di capire le infiltrazioni camorristiche ad Arzano, e, come spesso succede, per capire come sconfiggere la malattia, ci si è completamente dimenticati dell’ammalato che nel frattempo muore per l’indifferenza. Per cui in assenza di regole certe e di un comune funzionante, io ho fatto delle scelte incaute, ma solo per preoccuparmi che l’ammalato non spirasse! Non c’è stato nessun tornaconto economico o di altro genere, solo tanta fatica dei miei collaboratori e mia, che abbiamo dovuto sostituirci a chi doveva occuparsi delle esigenze della gente.  C’è da chiedersi, ed io lo faccio, come mai questa denuncia arriva oggi ad anni dalla realizzazione degli abusi edilizi?  Forse perché sono sceso in campo politico in queste ultime elezioni, realizzando una scuola politica e formando persone che oggi sono alla Amministrazione Comunale di Arzano ?  Forse perché facendo il campo estivo o l’oratorio invernale abbiamo dato fastidio al vicinato? Ora resta l’accusa penale alla mia persona; l’immagine mia infangata; la chiusura dell’Oratorio; la chiusura del campo estivo; l’impossibilità di fare catechismo e qualsiasi altra attività; resta il dovere di abbattere le opere realizzate abusivamente; resta la sanzione penale da pagare; resta il dubbio che io non mi chiami più Don alessandro Overa ma, ricordando Gomorra, “Don Alessandro Savastano”. Ma soprattutto resta che io non me ne andrò da Arzano (sempre che il Cardinale non mi chieda diversamente, visto che gli debbo obbedienza). Si!!! Io resto non vado via e mi inventerò altri modi per stare vicino agli arzanesi in difficoltà. Forse meno incauti, ma certamente sempre pronto a pagare di persona per il vostro bene. Non mi troverete in Parrocchia in questi giorni semplicemente perché sono in ferie. Questa è la mia versione”, stigmatizza nonostante l’accaduto il parroco. Aldilà delle parole, resta l’amaro in bocca delle tante persone che ad Arzano hanno rispettato le regole e accusati di abusi edili di necessità, non hanno ne replicare ne trovare motivazioni per i controlli avuti.

 Ivan Palazzi

 


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