Il primo turno del torneo tricolore vede i lupi di Walter Novellino opposti al Matera dell’ex Tano Auteri amato, odiato, incompreso, comunque un ottimo allenatore che sulla panca biancoverde sedette in una stagione travagliata, la 2001-2002. Ma il passato non ripaga, gli amarcord non servono, se non quelli recenti del ritiro precampionato di Cascia, che Walter Alfredo Novellino intende ripassare. Il mister prova a ottenere il massimo del frutto di quel lavoro con il suo nuovo Avellino e farà di tutto per superare il primo esame della stagione. «Calcio d’agosto? Sarà, ma per noi è il primo esame vero e, ovviamente proveremo a superarlo con una promozione ed il massimo dei voti, ma ovviamente per noi è la prima verifica del lavoro intenso fatto a Cascia. Metteremo in pratica ciò che abbiamo fatto, anche se la condizione non sarà di certo al top. Sarà comunque una sfida con una squadra di un tecnico molto bravo. Siamo reduci da una sfida non bella col Taranto per il risultato più che per il gioco espresso. Sono comunque contento di avere un gruppo che può dare molto sotto gli aspetti del gioco e tattico». In campo contro un avversario che fa parte di quel gruppo di squadre della ritrovata serie C, che hanno dimostrato di non essere inferiori ad organici di B. «È vero, sono due stagioni che il Matera s’è fatto vedere e sentire, ecco perchè per noi sarà un buon test, considerando però la condizione fisica che non sarà ottimale per nessuno, anche se loro hanno una partita in più. L’Avellino ha comunque strutture e giocatori importanti: peccato per Ardemagni che s’è fermato calciando, ma c’è chi lo sostituirà». Mercato in uscita, mercato in entrata: «Paghera e Jidayi? Ottimi professionisti che mi onoro di aver allenato, che rispetto, ma ora li attendono altre situazioni e la società sa come intervenire. Faccio loro gli auguri per il futuro. I nuovi? Suagher e Migliorini non mi dispiacciono, come pure Ngwa, ma vedremo e testeremo tutti, come, mi auguro, Morosini e Marchizza e pure Omeonga. Questo è un mercato un po’ particolare e bisogna scegliere le pedine giuste, la società sa come muoversi. Moduli a parte, fondamentale sarà la determinazione, la cattiveria del gruppo. Sono uno che cambia in base alle fasi della partita; non amo andar dietro le mode, il mio pensiero calcistico mi ha portato a certi traguardi, conditi da novità strada facendo ma al di là dei moduli tattici, è importante l’atteggiamento in campo e questo Avellino dovrà averlo da stasera e da qui ad andare avanti». La squadra è già quella che chiede Novellino? «È un Avellino che stasera ci darà la prima risposta – prosegue il tecnico – attraverso una verifica importante, anche sotto l’aspetto caratteriale: vado oltre l’ultima gara e dico che questa squadra sa e percepisce il mio carattere e quindi si impegnerà per una salvezza tranquilla, aspettando di crescere, lavorando, per centrare altri obiettivi. L’ambizione fa parte della vita, guai non averla; questa è una piazza ambiziosa, magari delusa per la salvezza conquistata all’ultima giornata che però avevamo fatto nostra già prima. Un po’ di pessimismo e scetticismo del pubblico ? Quando andavo a scuola non ero né euforico, né ottimista, ma ansioso: come oggi, ma la mia è ansia da prestazione nel senso che vanno assolutamente ricercati e centrati i risultati. Il pubblico ha ragione e faremo di tutto per convincerlo e quindi riportarlo il più vicino possibile».