Si ricomincia e, ironia del calcio, con una sfida vecchia esattamente un anno dal campionato scorso, quella col Brescia. Sempre in casa, sempre col Brescia, stavolta quello di Roberto Boscaglia, lontano un solo anno dalla sua squadra per la parentesi a Novara e richiamato da un più che mai scalpitante Massimo Cellino che rientrato dall’Inghilterra lancia la sfida al campionato cadetto per riacciuffare la serie A. Ecco che allora, sin dall’inizio, al di là dell’esordio che riserva le solite incognite, Avellino-Brescia di stasera (ore 20,30), sfida nelle sfide Novellino-Boscaglia, tra due tecnici decisamente tra i più esperti, già diventa banco di prova importantissimp per partire col piede giusto, obiettivo che entrambe le contedenti intendono perseguire. «Più che ansia da prestazione c’è ansia da curiosità , comunque spinta da positività – rivela il tecnico – ma l’importante, come in Formula 1 è partire bene, con la giusta accelerazione in questa prima gara del campionato perchè l’Avellino è una macchina, una squadra importante con un numero di cavalli (22) giovani, potenti che si integrano con i «vecchi». Abbiamo fatto uno set up soddisfacente a ridosso della sfida ed ora necessita uno start up convincente. I cavalli, ovvero i giocatori, ci sono il motore è da Red Bull e poi c’è il driver che sono io: voglio e vogliamo costruire una pole in questa prima sfida da poter poi sfruttare per tutto il campioanto, tre punti che ci tornino utili per la seconda sfida contro la Cremonese di un ex, ottimo alleantore ed ottima persona». Premesse diverse quest’anno, con una squadra nuova e con un timbro che si chiama Walter Alfredo Novellino, con una nota di servizio in cui svettano maggior impegno e tante responsabilità per far bene. «Credo che nella vita ognuno debba prendersi le sue, nella mia non ho mai trovato cose facili ma questo è uno sprone per superare gli ostacoli in cui impatti ogni giorno – commenta il tecnico di Montemarano – . Quest’anno è stata costruita una squadra importante per provare a soffrire meno e per vedere dove è possibile arrivare. Io ho sempre costruito e mi fa piacere costatare che per questa squadra lo abbiamo fatto i due direttori Enzo De Vito e Max Taccone che hanno scelto bravi professionisti ed ottimi ragazzi, un amalgama che non è da sottovalutare quando assembli un gruppo che deve diventare famiglia per poter pensare di far bene. Stasera, ripeto, sono curioso di verificare i frutti del lavoro svolto a Cascia, nelle amichevoli, in coppa Italia e che naturalmente non termina qui, fatto sta che comunque andremo a caccia di punti importanti, sfidando e provando a superar emozioni e difficoltà tipiche di una prima perchè ci tengo a far vedere la mia squadra alla mia città , alla mia gente con una prova strong, importantissima per la parabola della montagna, che ritorna, ci mancherebbe, ma con l’obiettivo stavolta di scalare e violare la vetta».