Il sì di Giorgio Squinzi, presidente del Sassuolo, è arrivato. Riccardo Marchizza può virtualmente essere considerato un calciatore dell’Avellino. La svolta, all’estenuante trattativa che durava ormai da due mesi, si è avuta ieri sera quando Enzo De Vito e Walter Taccone hanno lanciato l’assalto definitivo minacciando di virare altrove in caso di ulteriore rinvio. Già nella mattinata, infatti, il presidente aveva lasciato intendere che stava per perdere la pazienza: «Abbiamo in rosa quattro centrali – aveva detto – che offrono ampie garanzie pure all’allenatore. Se Marchizza arriva lo accogliamo a braccia aperte. Se sorgeranno altri problemi non ci dispereremo». Un messaggio che sarà suonato come una sorta di ultimatum. Il risultato finale è stato comunque quello sperato perché in serata è arrivata la fumata bianca e, come promesso a Novellino nel corso dell’ultimo summit di mercato, l’ex romanista sarà nelle prossime ore ad Avellino per rinforzare il pacchetto arretrato biancoverde. Accompagnato dal suo agente, Michelangelo Minieri, l’ex capitano della Roma questa mattina è atteso ad Avellino per limare gli ultimi dettagli, legati a qualche bonus, e apporre la firma sul contratto. Con l’acquisto di Marchizza, almeno per adesso, il mercato dell’Avellino è destinato a subire una frenata fino al rush finale del 31 agosto anche se Novellino ha avanzato la richiesta di un altro esterno alto. La dirigenza, pur prendendone atto e valutando una serie di profili, non sembra stavolta disposta ad accontentarlo per una serie di ragioni.