Camorra, il Riesame lascia in carcere tutti i “Barbudos”

La Dodicesima sezione del Riesame di Napoli ha confermato le misure cautelari a carico del capo dei capo dei “Barbudos”, Antonio Genidoni, figliastro di “Pierino”; della moglie Vincenza Esposito; della madre Addolorata Spina; del cugino Francesco Spina, di Ema- nuele Salvatore Esposito. Tutti accusati a vario titolo di associazione per delinquere, traffico di droga, tentato omicidio e porto detenzione di armi  e spari in luogo pubblico. La Dda gli addebita ben 36 stese compiute tra il 2014 e 2016 nel rione Sanità e dintorni. Una guerra di camorra mai terminata con il clan Vastarella che li aveva “cacciati” com e diceva il boss Antonio Genidoni in una intercettazione “da casa nostra”. E’ la seconda ordinanza che colpisce i cinque dopo quella relativa all’agguato di via Fontanelle dove furono uccisi Giuseppe Vastarella, figlio del boss Patrizio e il cognato Salvatore Vigna,mentre tre componenti della famiglia e del clan rimasero feriti. Per questo agguato c’è già un processo di primo grado in corso di svolgimento.  Nei prossimi giorni i giudici del Riesame valuteranno anche le richieste di annullamento della custodia cautelare per gli altri personaggi colpiti dall’ordinanza del gip Franesca Ferri ed eseguito in una operazione congiunta da carabinieri e squadra mobile di Napoli. Si tratta del boss Walter Mallo del rione Don Guanella, alleato dei “Barbudos” Salvatore Basile ‘o pirata, Agostino Riccio, (entrambi traditori dei Barbudos e transitati con il clna Vastarella)e Alessandro Daniello mentre Mosè Molli e il pentito Alfredo Sartore sono soltanto iscritti nel registro degli indagati.


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