IL processo di primo grado non si è ancora concluso e dopo quattro anni di custodia cautelare, scatta la scarcerazione per decorrenza termini del boss e di altri due imputati del processo sulle ramificazioni della camorra di Villaricca e del clan Ferrara Cacciapuoti. Il tribunale del Riesame (collegio presieduto da Vincenzo Lomonte, giudici a latere Tullio Morello e Stefania Amodeo)ha disposto il ritorno in libertà di Luigi Cacciapuoti,Vittorio Maglione e Luigi Ciccarelli, anche se il secondo resta in carcere perché detenuto per altro provvedimento cautelare. Il 14 luglio scorso, la quarta sezione penale aveva rigettato una prima istanza di scarcerazione ritenendo che i termini di custodia non fossero ancora scaduti. I giudici infatti avevano esteso la sospensione dei termini anche ai rinvii disposti per ora tarda o ai casi in cui gli avvocati avevano manifestato la difficoltà di conciliare la presenza in udienza ccon altri impegni professionali. I difensori però hanno impugnato questo provvedimento replicando che la mancata pronuncia della sentenza di primo grado entro i tre anni debba essere considerata come “insuperabile”. E non a caso il Riesame dopo aver esaminato gli atti, ha ritenuto “ampiamente decorsi” i termini disponendo le scarcerazioni. E per questo che in libertà sono tornati Luigi Cacciapuoti e Luigi Ciccarelli mentre Vittorio Maglione resta in cella perchè detenuto per altro procedimento mentre probabilmente Cacciapuoti sarà affidato ad una casa lavoro dove dovrà scontare una pena residua.