A poco più di due settimane dall’inizio del campionato prosegue il lavoro della dirigenza della Casertana per consegnare al tecnico Cristiano Scazzola un organico che sia il più completo possibile. Tanti i nomi spuntati nelle scorse settimane con l’ultimo in ordine cronologico rappresentato dal centrocampista Francesco De Rose, trentenne centrale del Matera, club con il quale ha disputato le due ultime stagioni in serie C. De Rose è vincolato alla società lucana fino al prossimo anno, ma secondo alcune indiscrezione, sembra voglia cambiare aria. Con la Casertana c’è stato un primo contatto, ma ancora non c’è stato seguito. Per il reparto offensivo, invece, si tratta con Bologna e Ternana per i prestiti, rispettivamente, di Calabrese e Taurino (per quest’ultimo sarebbe una riconferma) mentre da ieri è in prova Giovanni Kyeremateng, ventiseienne punta centrale di nazionalità italo-ghanese la scorsa stagione in serie D con il Nardò (venti presenze con otto reti all’attivo) e con un passato in Lega Pro con le maglie di Monza, Montichiari, Treviso, Bellaria Igea Marina e Foggia. Tutti a casa, invece, gli altri giocatori in prova quali Kaio Cesà r, Bationo e il lettone Vorobjovs. Intanto, prosegue la preparazione precampionato con la squadra che ieri si è sottoposta a una doppia seduta di allenamento al Pinto. Lavoro atletico al mattino sulla pista in tartan, mentre il pomeriggio è stato dedicato a tecnica e tattica. «Le sensazioni sono buone – dice l’attaccante Luis Maria Alfageme – anche perché il tecnico e il suo staff stanno facendo un ottimo lavoro. Poco alla volta stiamo entrando nei meccanismi che vuole il nostro allenatore con il suo 4-3-3. È un modulo che, peraltro, a me è sempre piaciuto, in particolari dai tempi di Grosseto quando l’allenatore era Giannini. Fatto sta che con compagni di squadra di qualità che mi ritrovo adesso è più facile assimilare gli schemi». Per Alfageme quella che inizierà a fine mese sarà la sua seconda stagione in rossoblù, inframmezzata dall’esperienza di Padova. «L’anno scorso per me fu un addio forzato – continua l’argentino – indipendente dalla mia volontà . L’allora società mi disse chiaramente che se voleva fare mercato doveva necessariamente privarsi del sottoscritto e di qualche altro giocatore, anche se dopo arrivarono giocatori con un contratto anche superiore al mio. A gennaio c’è stato un riavvicinamento, ma non conoscevo bene la dirigenza. Se l’avessi conosciuta prima forse sarei qui già da allora».