Europa League, la Lazio pesca Balotelli, facile per il Milan, due big per l’Atalanta

Non la vinciamo dal 1999. Allora si chiamava ancora Uefa e l’alzava al cielo il Parma, adesso si chiama Europa League e per le italiane non e’ mai stato terreno di successi. Ci proveranno, non in ordine alfabetico, ma di chance (sulla carta) e di morbidezza (sempre presunta) del girone Milan, Lazio e Atalanta. I rossoneri, dopo il sorteggio di oggi a Montecarlo, possono sorridere, i biancocelesti non possono lamentarsi, l’Atalanta potrebbe anche farlo, ma in fondo, come ha sottolineato il presidente Percassi, per la “Dea” il ritorno in Europa “resta una festa” e festeggiare con un campione del calibro di Wayne Rooney e’ comunque stimolante. Andiamo con ordine, si parte dal Diavolo che ha staccato il pass soltanto ieri dopo due comodi turni preliminari, ma che dopo l’imponente campagna acquisti della coppia Fassone-Mirabelli, si presenta al tavolo delle 48 d’Europa con grandi ambizioni. I rossoneri tornano a giocare una competizione Uefa dopo qualche anno di clamorosa assenza e il primo impatto non si puo’ che ritenere positivo. Detto che ogni squadra va rispettata e mai sottovalutata, Bonucci e compagni, inseriti nel girone D, sono nettamente superiore agli austriaci dell’Austria Vienna, ai croati del Rijeka e ai greci dell’Aek Atene. Lazio nel gruppo K. E per i biancocelesti c’e’ l’ostacolo Nizza. Il Napoli ha spedito i francesi in Europa League battendoli 2-0 sia all’andata e al ritorno e dominando in entrambe le partite, ma la squadra di Favre non ha avuto al San Paolo Sneijder e Balotelli e, al ritorno, li ha schierati non ancora in condizione. Da prendere con le molle anche le altre due squadre: i belgi dello Zulte Waregen, che hanno vinto la Coppa nazionale e che tra i pali schierano l’italiano Leali, e gli olandesi del Vitesse che nella scorsa stagione, per la prima volta nella storia, hanno vinto la Coppa d’Olanda. Squadra giovane che ha stretti rapporti con il Chelsea e che in attacco schiera l’ex Inter Castaignos. Non un girone semplicissimo, ma la Lazio resta la favorita. E’ durissimo quello dell’Atalanta che nel gruppo E dovra’ vedersela con l’Everton di Rooney e il Lione di Fekir, oltre che con i ciprioti dell’Apollon Limassol, tutt’altro che facili da superare e lo sanno bene gli scozzesi dell’Aberdeen e i danesi del Midtjylland. Sara’ durissima con gli inglesi di Koeman che oltre all’ex capitano della nazionale inglese possono vantare una rosa di tutto rispetto, con giocatori esperti e di sicuro affidamento come Sigurdsson, pagato 50 milioni allo Swansea. Dura anche contro i francesi dell’OL, anche perche’ la finale di questa edizione si disputera’ proprio a Lione e il presidente Aulas darebbe chissa’ cosa per esserci. Le cessioni di Lacazette, Gonalons e Tolisso non ingannino, la squadra francese ha comunque un organico che puo’ ben figurare in questa Coppa. L’Atalanta di Gasperini nella scorsa stagione ha stupito tutti in Italia, chissa’ che non bissi l’impresa in Europa. Detto delle tre italiane, da non dimenticare lo Zenit di Roberto Mancini, altra squadra che puo’ dire la sua. I russi, che si sono qualificati per il rotto della cuffia, battendo ai supplementari l’Utrecht, sono inseriti nel girone L con i baschi della Real Sociedad, i norvegesi del Rosenborg e i macedoni del Vardar, che hanno fatto fuori i vicecampioni dell’Ajax e il Fenerbahce. Nel gruppo F c’e’ lo Sheriff Tiraspol di Bordin (Copenaghen, Zlin e Lokomotiv Mosca le avversarie), mentre e’ nel girone A il Villarreal “italiano” di Bonera, Sansone e Soriano (c’e’ anche l’ex Milan Bacca) che sfidera’ Maccabi Tel Aviv, Astana e Slavia Praga. Tra le grandi piu’ attese l’Arsenal di Wenger che nel girone H se la vedra’ con Bate Borisov, Colonia e Stella Rossa, mentre il Marsiglia di Rudi Garcia (ex Roma) avra’ il suo da fare con gli austriaci del Salisburgo, i portoghesi del Vitoria Guimaraes e i turchi del Konyaspor. Si comincia il 14 settembre, finale a Lione il 16 maggio. L’ultimo nome iscritto nell’albo d’oro e’ quello del Manchester United, ma i “red devils” di Mourinho, Darmian, Pogba e Ibrahimovic non ci sono, faranno la Champions. Noi non vinciamo dal 1999, tocca a Milan, Lazio e Atalanta provarci. 


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