Falsi referti, linea dura del Consiglio di disciplina del Cardarelli. Verdoliva: “Un atto dovuto”

Licenziamenti per i medici coinvolti nell’indagine per i falsi referti, il direttore generale del Cardarelli, Ciro Verdoliva: “Un atto dovuto, non solo nei confronti dei cittadini, ma anche e soprattutto per la stragrande maggioranza dei medici che vede sminuita la propria professionalità da simili comportamenti”. Con queste parole Verdoliva ha commentato le conclusioni del Consiglio di Disciplina sulla vicenda dei falsi referti e delle prestazioni mediche a pagamento venuta alla luce nel mese di aprile 2017 grazie ai controlli incrociati disposti dalla direzione strategica. La decisione del Consiglio di Disciplina, pienamente condivisa dalla Direzione Strategica del nosocomio, è stata quella di proporre la massima sanzione possibile: licenziamento per giusta causa senza preavviso di due dirigenti medici di radiologia e di un dirigente ortopedico. “È bene che certe abitudini del passato – dice Verdoliva – vengano stroncate, non è accettabile che i nostri medici o i nostri infermieri debbano essere esposti a gogne mediatiche, e nella quotidianità a vere e proprie aggressioni, per colpa di pochissime pecore nere che ritengono di poter disporre a proprio piacimento e per scopi privati della sanità pubblica”. Comportamenti giustamente stigmatizzati dai media che nell’occasione parlarono della “cricca dei referti falsi”. Fondamentale nell’accertamento dei fatti anche la collaborazione attiva di tutti coloro che erano entrati loro malgrado in contatto con situazioni sospette. Medici e infermieri che ogni giorno lavorano senza clamori, ma sopportando grandi sacrifici, pur di garantire salute ai cittadini. Nella stessa seduta con la quale il Consiglio di Disciplina ha definito la responsabilità dei tre medici è stato anche chiuso il procedimento disciplinare per un altro caso che aveva fatto molto discutere, quello nato da presunte anomalie nella gestione di alcune analisi di laboratorio. Per questa vicenda il Consiglio di Disciplina non ha individuato comportamenti sanzionabili.

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