L’Europol e la provocazione al boss “fantasma”: “Ciao Marco, non ti manca l’Italia?…A presto”

Una cartolina dall’Italia, una provocazione per “convincere” il super latitante della camorra Marco Di Lauro a uscire dall’ombra: “Ciao Marco, non ti manca il sapore del vero cibo italiano, preparato con amore da qualcuno che ti voglia davvero bene? Torna sulle spiagge italiane baciate dal sole per un’autentica esperienza che non potrai mai dimenticare. A presto”.  La firma della cartolina provocazione a Marco di Lauro , “il fantasma” da 11 anni, è del Dipartimento della sicurezza pubblica dell’Europol.  La cartolina è da due giorno in rete sul sito dell’En- fast, la rete delle forze di polizia europee. L’obiettivo degli investigatori, vista la fase di stallo in cui versano attualmente le indagini, diventa adesso quello di ottenere una maggiore collaborazione da parte dei cittadini. L’iniziativa, chiamata “Europe’s Most Wanted 2017 Summer Campaign”, si pone l’obiettivo di bissare i riscontri positivi già ottenuti nel dicembre scorso, quando grazie alle informazioni ricevute in forma anonima dagli utenti del web, le forze di polizia riuscirono a stanare tre dei latitanti disseminati sul territorio europeo. Ad oggi sono però ancora ben 66 le “primule rosse” che mancano all’appello. Di Lauro jr, in particolare, è annoverato tra i 21 ricercati di maggior spessore criminale e, soprattutto, pericolosità sociale. Da- qui l’ultima idea – una provocazione a tutti gli affetti – di dedica- re al 37enne di Secondigliano una cartolina dal gusto nostalgico. La speranza, a questo punto, è che qualche cittadino coscienzioso fornisca agli investigatori europei nuove informazioni in grado di dare alle indagini lo sprint – si spera – decisivo. Marco Di Lauro, insieme a Matteo Messina Denaro e Giovanni Motisi, è uno dei tre latitanti italiani inseriti nell’elenco. Il figlio di “Ciruzzo ‘o milionario” è ricercato per associazione di stampo mafioso, traffico di droga e omicidio.
Il 37enne è infatti accusato di gravi fatti di sangue. A puntare il dito contro di lui, come ha ricordato Il Roma, durante questi undici anni di latitanza ci hanno pensato diversi collaboratori di giustizia. Il più implacabile è stato fino ad ora uno dei suoi ex bracci destri, Carlo Capasso che ha indicato Di Lauro junior come il mandante di ben quattro omicidi.


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