Eboli. Ha già lasciato l’ospedale di Eboli per trasferirsi nel reparto maxillo facciale dell’ospedale Cardarelli di Napoli, Aniello Langella l’ex direttore sportivo del Savoia, massacrato di botte due giorni fa in un appartamento del centro storico del comune salernitano. L’indagine sulla brutale aggressione ha fatto passi avanti. Intanto è stato identificato uno dei due aggressori ed è ricercato insieme con un complice ancora in via di identificazione. Si tratta di un ex militare ucraino esperto in arti marziali che gestisce un bar ad Eboli e un suo connazionale. Con Langella è stato picchiato anche il proprietario dell’appartamento anche lui ucraino e gestore di un bar ad Eboli. Nei suoi confronti è stata usata maggiore ferocia perché colpito con una cazzottiera. I due banditi, secondo le ricostruzione non ancora completa, avrebbero fatto irruzione improvvisamente in quella casa di piazza Vestuti ad Eboli mentre Langella “meza kim” si intratteneva con la moglie e la famiglia ucraina. Avevano anche preso il caffè. I due banditi sapevano che in casa c’era una grossa somma di denaro. Si parla di 50mila euro che hanno portato via dopo aver selvaggiamente picchiato i due uomini ovvero il loro connazionale e Aniello Langella. Gli investigatori ora stanno cercando di capire cosa ci facesse Langella ad Eboli e a cosa servivano quei 50mila euro. Ma anche ci ha fatto “la soffiata” ai due aggressori. E naturalmente la caccia ai due banditi continua.
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