Morto in codice rosso, l’avvocato: attesa per l’autopsia. La famiglia sceglie il silenzio

 

L’avvocato Luigi Ascione, che tutela la famiglia di Antonio Scafuri, il giovane 23enne di Torre del Greco  morto nell’ospedale Loreto Mare di Napoli, dove era stato ricoverato a causa delle ferite riportate in un incidente stradale avvenuto il 16 agosto e dove ha atteso quattro ore in codice rosso, ha avuto un colloquio riservato con il pm che indaga sul decesso. A sottolinearlo e’ lo stesso legale che informa anche che ”al momento non risulta ancora fissato il giorno del conferimento dell’incarico al medico che dovra’ occuparsi dell’autopsia”. Il corpo senza vita del giovane deceduto il 17 agosto si trova ora al Policlinico di Napoli. ”Data la complessita’ dell’evento – spiega l’avvocato Ascione – la Procura sta giustamente vagliando con estrema cautela tutti i passi da compiere”.

La famiglia di Antonio Scafuri, sceglie in questi momenti la strada del silenzio. Dove avere parlato nelle prime ore che hanno seguito la tragedia e soprattutto dopo la denuncia presentata dal responsabile del pronto soccorso del nosocomio napoletano, il padre Raffaele e la madre Rosaria si sono chiusi nel piu’ stretto riserbo nella loro casa di via Litoranea. ”Sono distrutti dal dolore – spiega il loro legale, l’avvocato Luigi Ascione – ma fermamente convinti che occorra fare emergere la verita’, fiduciosi nell’operato della magistratura”. Chiuso il parco giochi di famiglia che si trova sempre sul lungomare della citta’ vesuviana: catenacci e un cartello con su scritto ”Chiuso per lutto” nell’area dove ci sono giostrine e gonfiabili per bambini e ragazzi. La famiglia di Antonio e’ molto nota a Torre del Greco: da tre generazioni gestisce l’area giochi mentre il ventitreenne faceva il barbiere in un’attivita’ del litorale.

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