Napoli, detenuto del clan Mazzarella manda in ospedale due agenti carcerari a Secondigliano

Agente penitenziario del carcere di Secondigliano picchiato violentemente alla testa da un detenuto. E’ ricoverato all’ospedale Cardarelli di napoli con numerose ferite alla testa, alla spalla, contusioni multiple all’addome, a un ginocchio e al bacino e una confusione tale da non ricordarsi nemmeno il proprio nome. E’ stato sottoposto agli esami radiologici, per lui una prognosi di 21 giorni.Anche un altro collega intervenuto in suo aiuto ha dovuto far ricorso alle cure dei medici con  una frattura esposta a una mano ed è stato dimesso in serata con prognosi di 7 giorni. L’aggressione si è verificata ieri nel reparto S3 Ligure, ad alta sicurezza, dove ci sono anche i detenuti in regime di 41 bis. L’aggressore sarebbe legato al clan Mazzarella. Erano circa le 16, il poliziotto stava aprendo le celle per l’ora di socialità quando è stato aggredito da uno dei detenuti con un’arma rudimentale, costruita legando insieme manici di scopa con un lenzuolo. Non è chiaro se al pestaggio si siano uniti altri ma l’aggressione è andata avanti finché i poliziotti non sono riusciti a intervenire e a bloccare quello che brandiva il bastone e che, mentre veniva trasportato in isolamento, si è scagliato anche contro l’altro agente rompendogli una mano. Sarà l’inchiesta interna al carcere a chiarire cosa è accaduto. Nel frattempo l’aggressore è stato posto in cella di isolamento. Il pretesto dell’aggressione sarebbe stato un diverbio sul regime carcerario: l’aggressore avrebbe chiesto che anche in quella sezione venisse attuata la vigilanza dinamica, che prevede che le celle vengano lasciate aperte e che i detenuti siano liberi di muoversi entro la sezione. Nei reparti ad alta sicurezza, però, le celle vengono aperte e i detenuti si spostano in uno stanzone dove possono socializzare ma poi devono rientrare. Al diniego, l’uomo avrebbe aggredito il poliziotto con l’arma che aveva già costruito.


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