E’ il primo colpo di scena che si attendeva nell’inchiesta per la macabra uccisione di Enzo Ruggiero il 25enne di Parete fatto a pezzi dal suo spietato assassino Ciro Guarente per gelosia.Il pm della Procura di Napoli nord ad Aversa ha emesso un provvedimento di fermo nei confronti di un uomo di 51 anni, pregiudicato, di Ponticelli per concorso in omicidio dell’attivista gay Vincenzo Ruggiero, ma anche per detenzione, porto e cessione abusiva di armi. Il provvedimento, eseguito dai carabinieri del reparto di Aversa, scaturisce dallo sviluppo delle indagini coordinate dalla procura di Napoli nord  dopo il fermo di Ciro Guarente, dipendente della Marina Militare originario di San Giorgio a Cremano ma residente a Licola.Poco fa, il gip del tribunale di Napoli nord ha emesso ordinanza di custodia cautelare nei confronti del presunto complice. Il suo nome sarebbe stato fatto dallo stesso Guarente durante un serrato interrogatorio dell’ex marinaio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. I carabinieri lo hanno fermato due giorni fa ma la notizia e’ stata resa nota oggi, dopo che il Gip del tribunale di Napoli Nord ha convalidato il fermo disposto dalla Procura guidata da Francesco Greco, emettendo ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’uomo e’ accusato di aver fornito a Guarente la pistola usata per uccidere Ruggiero; l’arrestato vive a Ponticelli, quartiere alla periferia est di Napoli dove vivono i parenti di Guarente e dove sono stati rinvenuti, in un garage, sepolti sotto il cemento e circondati dai rifiuti, i resti della vittima. Lo stesso presunto omicida nel corso di un interrogatorio ha confermato il coinvolgimento del 51enne.