“Voglio ringraziare tutti voi per quello che state facendo per Vincenzo. Se lo meritava tutto. Ho lottato e l’ho cresciuto con tutti i principi sani e ho lottato perchè venisse chiamato Vincenzo Ruggiero perché quello era il suo nome. Era un angelo”, commossa dopo aver accesso un cero vicino alla foto e allo striscione che lo ricordava, la mamma del ragazzo di Parete ha partecipato ieri sera a Ponticelli  alla manifestazione organizzata dall’Arcigay di Napoli in ricordo di Enzo Ruggiero. Proprio li, all’esterno di quel maledetto garage erano in tanti a ricordare il 25enne di Parete ucciso e mutilato prima di essere sotterrato proprio a Ponticelli dal suo assassino Ciro Guarente. I cittadini di Ponticelli, tante mamme e bambini, hanno voluto manifestazione la loro vicinanza e la loro solidarietà agli amici e alla famiglia dello sfortunato commesso. Ma hanno voluto anche difendere il loro quartiere dalle accuse di un luogo di criminali. In tantissimi hanno voluto ricordare Vincenzo, la sua storia, i suoi gesti, il suo altruismo e tutti hanno chiesto giustizia e verità . Nel frattempo l’inchiesta va avanti. Ieri i carabinieri hanno sentito come persona informata dei fatti Roberto Guarente, fratello del crudele assassino Ciro. Sarebbe stato proprio lui a dare le indicazioni agli investigatori per far scoprire il garage a pochi passi dalla loro abitazione dove poi è stato trovato il corpo martoriato, mutilato e sotterrato di Enzo Ruggiero. Il giovane di Parete, come ha stabilito l’autopsia, è stato ucciso con due colpi di pistola diritti al cuore. Gli investigatori sono anche alla ricerca dell’arma. E il fatto che non si sia trattato di un incidente come aveva in maniera goffa far voluto credere Ciro Guarente nel corso della sua parziale confessione ricca di menzogne, non fa altro che aggravare la sua posizione. Gli inquirenti sperano che il dipendente della Marina Militare originario di San Giorgio a Cremano ma residente a Giugliano, si decida a dire la verità . In primo luogo per far ritrovare la testa e il braccio sinistro di Vincenzo in modo da restituire il corpo alla famiglia. Nella serata di ieri poco prima della manifestazione di Ponticelli, la trans Heven Grimaldi, ha chiuso al pubblico il suo profilo facebook, mettendo la privacy. La donna, è indagata per favoreggiamento, anche se ha collaborato parzialmente con gli investigatori.
 Antonio Esposito
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