L’imprenditore Alfredo Romeo torna libero. La svolta clamorosa, dopo 168 giorni di custodia cautelare, arriva dal tribunale del Riesame di Roma che ha disposto l’annullamento dell’ordinanza con cui il primo marzo scorso l’imprenditore era finito in una cella di Regina Coeli con l’accusa di corruzione. Sostanzialmente il tribunale della Libertà , che depositerà le motivazioni entro trenta giorni, ha stabilito che all’epoca non esistevano le esigenze cautelari a carico di Romeo, che dal luglio scorso si trovava agli arresti domiciliari a Napoli. Il Riesame era stato chiamato a decidere dopo che il 13 giugno scorso la Cassazione, accogliendo una istanza presentata dai difensori dell’imprenditore, ha annullato con rinvio l’ordinanza con la quale lo scorso 22 marzo era stato confermato il carcere per Romeo. L’imprenditore è accusato di corruzione per avere dato 100 mila euro, a partire dal 2012, all’ex dirigente Consip Marco Gasparri per essere agevolato nelle gare bandite dalla centrale acquisti della Pubblica amministrazione. Il processo e’ fissato al prossimo 19 ottobre. Nelle motivazioni della sua decisione, la Corte di Cassazione ha sollevato dubbi sull’esistenza di un ‘metodo’ o ‘sistema’ Romeo e sulla sua capacità di infiltrazione, tale da giustificare il pericolo di reiterazione del reato. Dubbi dalla Suprema corte anche sulla configurabilità del reato di associazione per delinquere, necessario per l’utilizzo dei virus spia per le intercettazioni ambientali. “Non si comprende – scrive la sesta sezione penale della Cassazione, nella sentenza – dall’ordinanza impugnata di quali contenuti operativi consista ed in quali forme e modalita’ concrete s’inveri il ‘metodo’ o il ‘sistema’ di gestione dell’attività imprenditoriale da parte del Romeo, cui si fa riferimento per giustificare l’ipotizzato esercizio di una capacita’ d’infiltrazione corruttiva in forme massive nel settore delle pubbliche commesse”. Il Riesame, annullando l’ordinanza cautelare, ha fatto sua la posizione della Cassazione in primo luogo sulla mancanza delle esigenze cautelari, così come affermano gli avvocati Alfredo Sorge e Francesco Carotenuto che parlano di parola “tombale” posta dai giudici della Libertà sulla ordinanza di arresto del marzo scorso. I difensori, inoltre, sottolineano che anche l’azienda Romeo Gestioni “raggiunta da misura cautelare in fase preliminare, è ora priva di qualunque prescrizione di natura penale, avendo sancito il Tribunale di Roma, circa una settimana fa con autonomo provvedimento, la revoca dell’interdizione comminata dal medesimo Gip che aveva disposto l’arresto di Romeo, sottolineando la solidità e la trasparenza delle Società del gruppo Romeo, additate per mesi, in modo diffamatorio, come facenti parte di un “famigerato sistema”, che la stessa Cassazione ha definito come inesistente e frutto di una fantasiosa ipotesi investigativa mai riscontrata nei fatti”.