Anche i magistrati della direzione distrettuale antimafia di Bari indagheranno sulla strage compiuta nei pressi della stazione ferroviaria di San Marco in Lamis dove sono state uccise quattro persone. Le vittime sono Mario Luciano Romito, di 50 di Manfredonia, nome storico della criminalita’ garganico, il cognato Matteo De Palma di 44 anni che gli faceva da autista. I due erano fermi in un maggiolone Wolkswagen quando sono stati crivellati di proiettili sparati dai killer che hanno utilizzato un kalashnikov e un fucile calibro 12. Le altre vittime sono due fratelli – Aurelio e Luigi Luciani di 43 e 37 anni – agricoltori di San Marco in Lamis che stavano andando nella loro azienda agricola. I due fratelli sarebbero stati uccisi solo perche’ considerati testimoni scomodi. L’omicidio di Mario Luciano Romito potrebbe essere legato alla vecchia faida dei Gargano, la rivalita’ tra le famiglie del promontorio e in particolare tra i Romito e i Li Bergolis di Monte Sant’Angelo. Ma gli inquirenti non tralasciano anche l’ipotesi di un omicidio compiuto per vendicare il delitto di Nicola Ferrelli e Antonio Petrella uccisi a giugno alla periferia di Apricena.
“L’agguato di San Marco in Lamis è la dimostrazione che siamo davanti una guerra criminale, feroce e violenta, una guerra in atto da tempo ma sottovalutata. Foggia, la Capitanata , il Gargano sono teatro di di una lunga scia di sangue che confermano ulteriormente una presenza mafiosa violenta e ben radicata nel territorio. Siamo davanti ad un emergenza nazionale che richiede un impegno da parte delle Istituzioni e della politica”. Lo dice Libera in una nota commentando l’omicidio di quattro persone in un agguato avvenuto sulla strada provinciale 272 nei pressi della stazione ferroviaria di San Marco in Lamis .”Nel sottolineare il grande lavoro delle Forze dell’Ordine e della magistratura , la violenza mafiosa in atto richiama tutti alla corresponsabilità , all’essere cittadini più attivi, più consapevoli, più attenti. Ci vuole un’altra liberazione dalla presenza criminale. C’e’ bisogno di una nuova Resistenza etica, sociale e politica. E per dare un segnale forte, da tempo abbiamo annunciato che il prossimo 21 marzo, la Giornata della Memoria e della Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie si svolgerà a Foggia per stare vicino a chi – in Puglia , come in altre regioni – non si rassegna alla violenza mafiosa, alla corruzione e agli abusi di potere. E per illuminare, testimoniare e valorizzare il positivo di tante realtà , laiche e cattoliche, istituzionali e associative, impegnate per il bene comune, per la dignità e la libertà delle persone”, aggiunge.