Sub annegati a Ischia, la lettera dei genitori della piccola Lara Scamardella

Un dolore inconsolabile ma composto. Una cerimonia strettamente privata. Si sono svolti così a Monte di Procida i funerali di Lara Scamardella, la sub 13enne figlia di un noto commerciante di Bacoli che ha perso la vita domenica scorsa durante una immersione subacquea nelle acque della secca delle formiche, tra Vivara ed Ischia, assieme al suo istruttore, Antonio Emanato. L’addio a Lara c’è stato nel pomeriggio di ieri, alle 16,30, nella chiesa di Sant’Antonio a Monte di Procida. Poche ore prima, a Bacoli, c’erano stati i funerali di Emanato.
Una doppia tragedia che ha scosso le due cittadine dell’area flegrea, mentre i genitori della piccola Lara hanno preferito che i riflettori restassero rigorosamente lontani in un momento per loro così difficile.
In una lettera indirizzata al sindaco di Bacoli, Giovanni Picone, il padre e la madre di Lara, Antonio Scamardella e Sandra Lembo, hanno ringraziato “quanti hanno manifestato e hanno fatto sentire la loro solidarietà e la loro partecipazione al dolore per la scomparsa della figlia Lara”. La volontà della famiglia di celebrare la cerimonia funebre in forma privata, già nota dall’altro ieri, è stata chiaramente ribadita anche nella lettera al primo cittadino. La mamma e il papà della sfortunata 13enne hanno anche voluto ringraziare le autorità militari, civili e religiose “che, fin dai primi momenti di questo terribile evento, hanno offerto il massimo apporto e grande conforto”. Antonio Scamardella e Sandra Lembo quindi aggiunto che, “pur provando immensa riconoscenza e sentita gratitudine, nel momento dell’estremo saluto, abbiamo deciso di stringerci intorno a Lara per l’ultima volta nell’intimità della nostra famiglia ed in maniera assolutamente privata – hanno spiegato i due genitori – così come è sempre stato il nostro rapporto in questi meravigliosi tredici anni trascorsi con insieme”. Intanto proseguono le indagini della Procura dopo aver emesso i cinque avvisi di garanzia con ipotesi di omicidio colposo nei confronti dei cinque sub presenti sul luogo al momento dell’accaduto, che avrebbero dato l’allarme senza però procedere alle prime operazioni di soccorso. Un atto dovuto a garanzia degli indagati, che ha permesso loro di nominare un perito di parte per assistere all’autopsia eseguita due giorni fa al Secondo Policlinico di Napoli sui corpi di entrambi i sub. Al momento, dall’esame autoptico nulla è trapelato, ma pare si stia indagando sulle macchie ipostatiche (che indicano la posizione in cui si è trovato il cadavere dopo il decesso), trovate su corpo di Emanato. Al vaglio anche i tabulati telefonici degli indagati, mentre si resta in attesa di ciò che potrebbero rivelare le immagini contenute nella GoPro che Emanato aveva con sé al momento della tragedia. Le immagini della videocamera, infatti, potrebbero chiarire ogni dubbio su come sia andata la vicenda e sulle presunte responsabilità da attribuire.


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