Terremoto a Ischia, partita squadra vigili del fuoco da Napoli

E’ partita da Napoli su un traghetto una squadra dei Vigili del Fuoco con alcuni mezzi, che affianchera’ i vigili operativi sull’isola. Sul profilo twitter i Vigili del fuoco parlano di alcuni crolli, edifici lesionati e cadute di cornicioni.

 Un rumore sordo che sale dal terreno, come un boato. La terra trema. I mobili sussultano, i tavoli di bar e ristoranti tremano, la merce cade dagli scaffali dei negozi. Il buio, il black out, la corsa in strada. Cosi’ il terremoto irrompe a Ischia e carica di paura la vita degli isolani e la notte di vacanze di decine di migliaia di turisti. Mancano pochi minuti alle 21, i ristoranti sono affollati, i negozi tutti aperti, la serata agostana e’ fresca. All’improvviso la scossa, avvertita su tutta l’isola. La sensazione degli abitanti, che ricordano altri terremoti, e’ di una scossa molto forte, come nessuna in anni recenti. Nelle case si aprono crepe, il buio e il tremore arrivano insieme. Tutti corrono in strada, abitanti dell’isola e turisti. In breve, la luce torna e inizia la verifica dei danni, si chiamano amici e parenti, si teme per la notte. I turisti si precipitano fuori dagli alberghi e dagli appartamenti in affitto, qualcuno racconta di essere rimasto chiuso in ascensore. I telefoni squillano, parenti e amici dall’Italia e dall’estero vogliono assicurarsi che i loro cari stiano bene. Carolina, che percepisce la scossa in strada, non l’avverte forte ma sbianca: “Ero all’Aquila, studiavo li’, ricordo quel terremoto tremendo”. In breve tra gli isolani si sparge una voce e un timore: le case crollano a Casamicciola, tristemente famosa per un devastante terremoto del 1883. Si attendono notizie, le linee telefoniche si intasano, in tanti decidono di restare fuori da case e alberghi, si interrogano se trascorrere la notte in auto. A Forio la piazza e’ affollata per una festa della pizza: in strada il terremoto si avverte meno, sul momento ci si scherza su, poi col susseguirsi delle notizie cresce la paura. Sui volti preoccupazione, angoscia. Qualche turista torna a sedersi al tavolo del ristorante, prova a proseguire la serata. Qualcuno sceglie di tornare in albergo, resta la paura e il timore per le prossime ore. Si spera la terra non torni a tremare. 


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