Torre del Greco, il padre di Raffaele Scafuri: “Me lo hanno ammazzato i medici, voglio giustizia”

”Mio figlio e’ stato ammazzato. Mentre lui moriva, al pronto soccorso litigavano per decidere chi dovesse salire sull’ambulanza che doveva portare Antonio a fare una angiotac. Vogliamo la verita’: chi ha ucciso un ragazzo di 23 anni deve pagare”. Questa la denuncia fatta ai giornalisti da  Raffaele Scafuri, padre di Antonio, il giovane 23enne morto, dopo quattro ore di attesa in codice rosso, nell’ospedale Loreto Mare dove era arrivato a causa delle gravi ferite riportate in un incidente stradale avvenuto a Ercolano il 16 agosto.

Raffaele Scafuri non riesce a darsi pace e racconta: ”Siamo arrivati al Loreto Mare attorno alle 21.30 e siamo stati subito assistiti. Poi mio figlio e’ stato posto su un lettino in attesa di effettuare l’esame utile a comprendere se vi fossero problemi ai vasi sanguigni”. ”Su questo lettino e’ rimasto per ore, saranno state le 4 quando ho alzato la voce e solo allora medici e infermieri si sono messi d’accordo, dopo che li avevamo visti anche litigare. Intanto Antonio moriva” aggiunge l’uomo.

“Io voglio giustizia, voglio sapere chi ha ucciso mio figlio. Non si trattano così le persone”. E’ l’urlo di dolore di Raffaele Scafuri, padre di Antonio, il giovane di 23 anni morto all’ospedale Loreto Mare dopo quattro ore di attesa, benché fosse arrivato in codice rosso dopo un incidente stradale. Raffaele, ricorda le ore successive “era freddo, era morto da tanto tempo, non ci hanno detto nulla”.

 


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