Napoli. Pancreatite acuta, 48 ore di calvario e poi la morte: potrebbe essere un caso di malasanità quello che ha coinvolto Maurizio B. un odontoiatra di 50 anni ricoverato all’ospedale del Mare di Ponticelli nella notte tra domenica e lunedì e deceduto, probabilmente, per un ritardo nella diagnosi e una Tac effettuata fuori tempo massimo. I familiari hanno denunciato tutto alla polizia e si è aperto il primo caso di presunta malasanità che riguarda l’ospedale di Ponticelli. La ricostruzione di quanto è accaduto è stata fatta dai familiari. All’alba del 2 ottobre Maurizio B. si sente male, accusa forti dolori addominali e la moglie allerta il 118, viene trasportato con l’ambulanza al vicino ospedale San Giovanni Bosco, alla Doganella. I medici lo sottopongono ad un primo elettrocardiogramma e gli somministrano dei gastroprotettori. Ma la situazione non sembra migliorare, quindi viene sottoposto ad un’ecografia, radiografia, analisi del sangue. Circa due ore dopo i medici stilano la prima diagnosi: pancreatite acuta e calcolo di 2,5 centimetri all’interno della co- lecisti. Al San Giovanni Bosco non si sono posti liberi per il ricovero e l’odontoiatra viene trasferito all’Ospedale del Mare di Ponticelli. Raggiunta la struttura, come hanno riferito i parenti del 50en-ne nella denuncia alla polizia, a causa dell’assenza di personale addeto, gli uomini del 118 non riescono a individuare subito il padiglione dell’accettazione: “Abbiamo vagato a vuoto per trenta minuti per trovare un ascensore funzionante e idoneo al trasporto della barella” dicono. Raggiunto finalmente il reparto di Medicina generale, vengono peroÌ€ eseguite ex novo tutte le analisi. Nel primo pomeriggio il 50enne viene calmato con della morfina, ma continua a non riuscire a urinare. Alle 23,55 viene disposto un ‘immediato esame Tac’. Ma la situazione è ormai precipitata, il 50enne viene colto da un arresto cardiaco. Il giorno successivo alle 12,40 dopo una notte in cui le speranze di sopravvivenza si erano ormai assottigliate, i parenti vengono informati del decesso.
Quarantotto ore di calvario e infine una tragedia per la quale i familiare ora vogliono vederci chiaro. In questura, la moglie dell’uomo racconta quanto è accaduto, la Procura apre un fascicolo e dispone il sequestro della salma e della cartella clinica per accertare eventuali responsabilità .