Traffico di droga da Scampia ai comuni Vesuviani e in provincia di Salerno: 101 anni di carcere

Salerno. Spaccio di droga tra Salerno e la provincia di Napoli: 101 anni di carcere per 13 dei 48 imputati finiti nell’inchiesta Thunderbolt che a marzo dello scorso anno portò all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare. Il gup Sergio De Luca del Tribunale di Salerno ha emesso la sentenza nei confronti di coloro che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato o il patteggiamento. Tredici le condanne, otto le assoluzioni, è caduta l’accusa più grave di associazione per delinquere. Le ordinanze restrittive furono emesse a carico di persone residenti a Salerno, nella Piana del Sele, a Napoli e a Boscoreale. Il giudice per le udienze preliminari ha condannato a sedici anni Antonietta Di Marco, la lady spaccio della provincia di Salerno; quattordici anni per il figlio Gianluca Di Benedetto; 10 per Antonio Sorrentino di Boscoreale; 2 per Gaetano Lambiase; 8 per Francesco Rainone; 6 per Anna Rita Di Matteo; 7 per Vittorio Pone; 6 per Rosanna Abbate; 8 per Jessica Paola Di Benedetto (l’altra figlia della Di Marco); 8 per Romina Coppola; 7 per Carmine Landi; 3 per Giuseppe Curcio; 6 per Carmine Olivieri. Assolti perché il fatto non sussiste Adriano Francioni, Enzo Castaldo, Vittorio Pone, Andrea Moffa e Domenico Lamberti. Assolti per non aver commesso il fatto Antonio Bottiglieri. Non doversi procedere per Michele e Sabrina Ginetti. Atti al pm Vincenzo Montemurro per altri due imputati. Il giudice ha applicato a coloro che hanno avuto condanne superiori ai 5 anni le pene accessorie della libertà vigilata per tre anni, oltre all’interdizione dai pubblici uffici. Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Stefania Pierro, Massimo Ancarola, Maurizio De Feo, Luigi Capaldo, Lucia Miranda, Paolo Toscano, Massimo e ed Emiliano Torre, Antonio Boffa, Luigi Gargiulo. 

Secondo la ricostruzione dei carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale, Domenico Lamberti alias ‘Mimmo a mafia’ già coinvolto nell’omicidio di Vincenzo Persico, alias Coca – cola, avvenuto a Montecorvino, era il punto di riferimento per i pusher che agivano tra i comuni di San Cipriano Picentino, Montecorvino Pugliano e Giffoni Valle Piana. Il gruppo si approvvigionava di sostanza stupefacente a Scampia e in provincia di Napoli e in particolare a Boscoreale.

 (nella foto da sinistra Antonietta Di Marco, il figlio Gianluca Di Benedetto, la figlia Jessica Paola e Antonio Sorrentino)


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