Napoli: riconosce in aula l’assassino del marito. E’ uno dei capi della “paranza dei bimbi” di Forcella

 Il coraggio di guardare in faccia  l’assassino del marito e riconoscerlo in un’aula di Tribunale, Flora Flauto lo ha avuto fino in fondo. Senza alcuna esitazione. E’ succeso ieri  alla Terza Corte di Assise del Tribunale di Napoli, aula 115 (presidente Carlo Spagna). Flora, 30anni, vedova con tre figli ha deciso di rispondere senza esitazioni alle domande del pm Francesco De Falco e ricostruire cosa avvenne il 27 febbario del 2014 e raccontare come fu ucciso il marito Massimiliano De Franco che aveva solo 31 anni. Il processo è a carico dell’unico imputato: il presunto killer  Alessandro Riccio. Flora era incinta e una settimana dopo l’agguato al marito partorì il terzo figlio. Erano da poco trascorse le 19 la vittima era insieme con la moglie in via Porta San Gennaro nei pressi di casa. arriva il killer in sella a una moto e fa fuoco contro Massimiliano, l’uomo morirà il gorno dopo in ospedale. “È stato Alessandro?”, gli chiese la moglie. E lui annuì. E ieri in aula la donna ha ripetuto. “Gli chiesi se fosse stato Alessandro, perché da diversi giorni mio marito mi aveva detto che quel tale, Alessandro, lo guardava storto…Se all’inizio sono stata zitta l’ho fatto solo perché ho avuto paura, ora non posso tollerare il silenzio”. Poi la donna ha ricostruito il clima di paura che ha  vissuto in quel periodo insieme con la sua famiglia fino a maggio del 2014 quando la donna viene convocata in Questura, si ritrova di fronte proprio Alessandro Riccio, tanto da sbottare verso gli agenti: “Proprio questo mi avete fatto trovare qui…”.Secondo le indagini Di Franco avrebbe pagato con la vita il rifiuto di gestire una piazza di spaccio per conto della paranza dei bimbi. Ha spiegato ieri la vedova, rispondendo alle domande del difensore dell’imputato, l’avvocato Claudio Davino: “Scarcerato nel 2012, mio marito era andato a lavorare a Marghera, cercava di stare poco a Napoli… negli ultimi tempi era preoccupato per il modo in cui Alessandro Riccio lo fissava. Insomma che interesse avrei a riferire queste cose se non le avessi viste con i miei occhi? Mettetevi nei miei panni, ero incinta, hanno ucciso mio marito sotto i miei occhi”.

 

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