Operaio Santa Maria la Carità morto nel cantiere edile a Salerno: 5 indagati. C’è anche l’ex comandante provinciale dei carabinieri

Cinque indagati eccellenti per la morte di Andrea Cuomo, l’operaio di Santa Maria La Carità deceduto il 2 dicembre 2014 in un cantiere edile di via Allende a Salerno dopo essere precipitato da un’impalcatura in seguito ad un infarto. L’avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato notificato dal sostituto procuratore Elena Guarino ai costruttori Antonio Pastore e Annalisa Pastore, ai direttori dei lavori Giovanni e Umberto Nocera, accusati di omicidio colposo e all’ex comandante del reparto operativo dei carabinieri di Salerno Francesco Merone, alla guida, fino a pochi mesi fa, del comando provinciale di Avellino che risponde, invece, dell’ipotesi di reato di favoreggiamento. Secondo le accuse della Procura, grazie alle  consulenze dei periti Antonello Crisci, Carmela Buonomo e Pasquale Giugliano, il 57enne, affetto da una stenosi coronarica, non avrebbe mai dovuto salire su quell’impalcatura e non avrebbe dovuto svolgere mansioni che potevano sollecitare il cuore. La magistratura sostiene che gli indagati avrebbero tentato di alterare la dinamica della tragedia facendo passare la morte per “naturale”, sostenendo che l’operaio era stato colto da malore a terra, in un momento in cui non stava nemmeno lavorando.La Procura sospetta che lo stesso ufficiale dei carabinieri, Francesco Merone, che al momento dell’incidente si trovava sul cantiere attiguo in cui si stavano realizzando gli alloggi della cooperativa Fidelitas, di cui era vicepresidente e della quale erano soci molti colleghi, abbia taciuto agli inquirenti elementi importanti, contribuendo a inquinare le indagini agevolando il costruttore, che operava in subappalto anche nel cantiere confinante.


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