Immacolata Iacone, moglie del boss Raffaele Cutolo ha rilasciato un’intervista alla tv svizze in cui parla di Moro, della liberazione di Ciro Cirillo e dell’omicidio dell’ex sindaco di pagani, Macrello Torre. Ecco le sue dichiarazioni.
“So che fu lui a far liberare Ciro Cirillo e che avrebbe potuto far liberare anche Aldo Moro”. Immacolata Iacone è la moglie di Raffaele Cutolo, il “Professore di Ottaviano”, fondatore e capo della Nuova Camorra organizzata. “Per dignità non si è mai venduto ai magistrati. Sconterà fino all’ultimo giorno la sua pena”. Una condanna a tredici ergastoli che Raffaele Cutolo sta scontando nel carcere di Parma dove è detenuto in regime di 41 bis.
Incontra la moglie e la figlia Denise una volta al mese. Non vede e non parla con nessuno. Ma don Raffaè sa tante cose. Anche sul sequestro e l’omicidio di Aldo Moro: “Gli ordinarono di non intervenire, poi lo hanno sepolto vivo”.
Dei suoi 74 anni, 51 li ha passati in cella a parte un anno di latitanza, tra il ’77 e il ’78, dopo la fuga dal manicomio giudiziario di Sant’Eframo, 36 anni in isolamento totale (dall’82 e quindi dieci anni prima del 41 bis) per associazione a delinquere e per un numero imprecisato di omicidi commissionati. Anche quello di Marcello Torre, sindaco di Pagani: “Di quella morte Raffaele non ha colpa. Fu un omicidio politico…”.
Nove le assoluzioni negli ultimi nove anni, eppure resta ancora in 41 bis. “Salta anche l’ora d’aria. Se per respirare un’ora deve farsi perquisire e sottoporsi a controlli umilianti, preferisce stare in cella… Il 41 bis è una misura che si applica a chi è pericoloso e ancora collegato alla criminalità organizzata. Come si può ritenere ancora pericoloso un uomo che è dentro da mezzo secolo?”.