Napoli: gli investigatori vogliono fermare il superclan Romano-Lago-Sorianiello-Giannelli

C’è stato di allerta a Pianura tra gli investigatori dopo gli ultimi episodi criminali. Gli esperti detectives della squadra mobile di Napoli, coordinati dalla Dda, sono alla ricerca dei riscontri per incastrare gli elementi del nuovo clan e soprattutto evitare altro spargimento di sangue. C’è attenzione soprattutto sulla nuova alleanza i Romano-Lago-Sorianiello- Giannelli che sta cercando di prendere il controllo lungo l’asse Soccavo, Bagnoli e appunto Pianura. Un controllo che determinerebbe nuovi scenari criminali oltre che nuove alleanze. I fari sono puntati sul nuovo cartello criminale e sui fatti delittuosi avvenuti nell’ultimo mese. A partire dall’omicidio di Giuseppe Perna, reggente del clan Pesce-Marfella, la cosca che fino ad alcuni mesi controllava la zona. L’agguato del 5 marzo scorso contro Giuseppe Perna e il fallito il duplice omicidio contro il boss Vincenzo Foglia e figlio Alfredo oltre che “le stese” che si sono susseguite in questi giorni non fanno altro che confermare come il livello dello scontro sia alto. In pratica si è riaperta la guerra di camorra a Pianura e nell’area flegrea. Ma questa volta gli attori ovvero i clan giocano con quadre diverse rispetto agli anni scorsi. Gli investigatori che hanno già il quadro della situazione e delle alleanze  sono partiti quindi dall’omicidio di Giuseppe Perna, 40enne reggente del clan Pesce-Marfella, sorpreso da due sicari con il volto coperto mentre comprava dei panini nel pub“La taverna dello zio Ernesto”. di via Torricelli. La vittima non era uno qualsiasi del clan: dopo l’arresto del ras Pasquale Pesce “e’ Bianchina”, era diventato il numero uno sul territorio circondato da fedelissimi. Poi è arrivato il mancato agguato ai Foglia. Un segnale forte per far capire a tutti nella zona che la nuova alleanza fa sul serio. E il lavoro per gli investigatori è davvero tanto.

(nella foto il boss alessandro giannelli dopo il suo arresto del 9 febbraio scorso)


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