Napoli: l’assassino del trans scoperto dalla mamma. E’ il 32enne Simone Castoro di Pozzuoli

La svolta nelle indagini l’ha data la mamma dell’assassino e così Simone Castoro, 32 anni è finito in carcere per aver ucciso Simonetta, al secolo Salvatore Piscopo, 63 anni, un trans che si prostituiva da anni nei pressi della piscina Scandone a Fuorigrotta. E’ stata la donna a presentarsi al commissariato di polizia di Pozzuoli raccontando che il figlio, con problemi psichiatrici, era tornato a casa con i vestiti sporchi di sangue in stato confusionale. Poche ore prima aveva abbordato Simonetta a Fuorigrotta. Pensava fosse una donna. L’ha fatta salire in macchina e gli ha dato 30 euro, ma quando ha scoperto che era un transessuale le ha chiesto di restituirgli i soldi. Ma Salvatore Piscopo si è rifiutato e allora, l’incensurato di Pozzuoli ha ingaggiato una feroce colluttazione. Una coltellata alla gola e Simonetta è morta. Poi l’assassino è scappato. Il rifugio a casa e i sospetti della madre. L’omicidio è avvenuto, secondo quanto ricostruito dalla polizia, nella notte tra sabato e domenica in viale Giochi del Mediterraneo, verso l’una e trenta di notte. Salvatore Piscopo era nella sua Fiat 500 L in attesa di clienti quando si è avvicinato Simone Castoro a bordo di una Hyundai i10. Una piccola contrattazione per prezzo e prestazione poi il 32enne di Pozzuoli è entrato nell’auto del trans. Pare gli abbia dato subito 30 euro per una prestazione sessuale che non è mai iniziata. Simone si è accorto che non era una donna ed ha tentato di farsi ridare i soldi. Ma Salvatore Piscopo ha fatto resistenza. Il litigio è degenerato rapidamente. Poi è spuntato un coltellino che Simone Castoro ha infilato nella gola del trans, poi il 32enne è scappato e il 63enne ferito si è lanciato all’inseguimento della Hyundai i10 con il 32enne alla guida. C’è stato un impatto, e mentre Simone Castoro scappava, Salvatore Piscopo è svenuto al volante. Alcuni automobilisti di passaggio hanno telefonato al 113, sul posto sono giunti gli agenti dei commissariati Bagnoli, San Paolo e Pianura. Salvatore Piscopo era in macchina, morto dissanguato. Poco dopo una donna si è presentata al Commissariato San Paolo raccontato che il figlio 32enne era tornato a casa con i vestiti sporchi di sangue, in stato di forte agitazione, sostenendo di aver avuto un incidente stradale. Poi si era chiuso in camera sua. Le indagini – coordinate dal dirigente Maurizio Fiorillo di San Paolo e dal vice questore Luigi Sor- rentino della Mobile – si sono indirizzate su Simone Castoro, che è stato prelevato e condotto agli uffici di via Medina nella notte. Dopo un lungo interrogatorio, il 32enne – già in cura presso un centro di igiene mentale, ha fatto le prime ammissioni e nei suoi confronti è stato emesso un decreto di fermo del pm. A dare una svolta alle indagini, la madre dell’assassino che attraverso il suo racconto ha dato la certezza che Simone Castoro fosse coinvolto nel delitto del transessuale. Quando è arrivata al commissariato di Pozzuoli, in piena notte, ha chiesto aiuto ai poliziotti raccontando lo strano rientro del figlio e la storia di un incidente che non combaciava con le ammaccature riscontrate sull’auto. “Io temo sia successo qualcosa di più grave” ha detto la donna che ha spiegato agli agenti anche i problemi del figlio, seguito dall’Al e da uno psicologo privato. L’auto di Simone Castoro corrispondeva a quella che un testimone aveva visto impattare contro la Fiat 500 di Salvatore Piscopo. E il cerchio si è chiuso. Il 32enne di Pozzuoli è in carcere e stamattina il pm dovrà chiedere la convalida del decreto di fermo per omicidio volontario.

(nella foto simone castoro)


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