La malasanità fa un’altra vittima innocente a Napoli. E’ successo all’ospedale Monaldi di Napoli dove una donna di 42 anni è morta perché non vi erano disponibili sale operatorie. L’incredibile episodio è accaduto nella notte tra martedì e mercoledì. La donna si chiamava Francesca Napolitano ed era di Bagnoli. I familiari hanno presentato denuncia e i carabinieri hanno sequestrato la cartella clinica, la Procura di Napoli ha aperto un’indagine e disposto l’autopsia sul corpo. Francesca Napolitano nella notte tra martedì e marcoledì era arrivata al Monaldi dall’ospedale San Paolo in condizioni disperate per una miocardite. Erano le sei del mattino del 9 marzo. ma in quel momento le due sale operatorie erano impegnate per due interventi salvavita. Il primo salvato grazie a un trapianto di cuore andato a buon fine e l’altro, con un aneurisma dissecante dell’Aorta, restituito alla vita dopo ore di sala operatoria. Nel frattempo era arrivata Francesca Napolitano, trasferita dal San Paolo, era in fin di vita con un versamento nel pericardio (tecnicamente tamponamento cardiaco). Una condizione che impedisce al cuore di contrarsi e di immettere sangue in circolo. Una situazione disperata. La donna viene portata in rianimazione e viene trattata con un drenaggio per allentare la morsa che le tiene stretto il suo cuore. Ma non serve, poco dopo sopravviene un arresto cardiocircolatorio. A nulla servono le manovre rianimatorie. Alle 8,10 il cuore di Francesca cessa di battere. Ora con l’inchiesta, l’autopsia e la sua morte scatterano le polemiche su come on funziona il sistema sanitario in Campania nonostante in quella stessa notte l’equipe medica del Monaldi ha salvato altre due vite. Ci si interroga perché altri ospedali specializzati che pure esisteono in Campania abbiano rifiutato la paziente. Ma non servirà a restituire alla vita Francesca.