Sul caso del giudice salernitano Mario Pagano, originario di Roccapiemonte, indagato dalla procura di Napoli per una serie di reati, a cominciare dall’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, potrebbe presto intervenire il Csm. Il consigliere laico di Forza Italia Pierantonio Zanettin ha infatti chiesto al Comitato di presidenza l’apertura di una pratica in Prima Commissione per “valutare se sussistano profili di incompatibilità ambientale o funzionale sotto il profilo dell’appannamento dell’immagine di terzietà e imparzialità ” per il magistrato coinvolto nell’indagine. Se il vertice di Palazzo dei marescialli darà il via libera alla richiesta la Commissione incaricata dovrà in sostanza accertare se vi sono i presupposti per un trasferimento d’ufficio del giudice sotto inchiesta. Il magistrato indagato dalla Procura di Napoli era in servizio alla sezione Civile del Tribunale di Salerno mentre adesso è presidente di Sezione a Potenza. Cinque i capi di imputazione contestati dai pm Celeste Carrano e Ida Frongillo, coordinanti dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino. Associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, abuso d’ufficio, millantato credito, traffico di influenze illecite e accesso abusivo nel sistema informatico. Secondo le ipotesi che questa mattina hanno portato all’emissione di decreti di perquisizioni anche nei confronti di avvocati ed imprenditori salernitani, il magistrato avrebbe ‘aggiustato’ processi in corso davanti ad uffici giudiziari del tribunale di Salerno e presso le commissioni tributarie regionali. Tutto sarebbe partito dopo alcune intercettazioni telefoniche nelle quali si faceva riferimento a raccomandazioni fornite da lui.