Faida ad Ercolano: 18 imputati tra i clan Birra-Iacomino e i Lo Russo di Napoli a processo per quattro omicidi

Ercolano. Quattro omicidi: alla sbarra il gotha del clan Birra-Iacomimo. Dovranno comparire dinanzi al Gup Paola Russo del Tribunale di Ercolano, 18 presunti esponenti del clan di Pugliano insieme a sodali della cosca Lo Russo di Napoli. Il pm della Dda, contesta loro a vario titolo quattro omicidi avvenuti tra Ercolano e Quarto tra il 1997 e il 2001, nell’ambito della gurra di camorra tra i Birra-Iacomino e gli Ascione-Papale. La richiesta di rinvio a giudizio porterà davanti al giudice, a maggio prossimo i boss detenuti in regime di 41 bis: Stefano Zeno, Raffaele Perfetto, Salvatore Viola, Giacomo Zeno, insieme a loro Giovanni Birra, Antonio Birra, Vincenzo Bonavolta, Lorenzo Fioto. Felice Saccone, Andrea Sannino, Ciro Savino, Giovanni Savino, Carlo Serrano, Pasquale Genovese, Costantino Iacomino, Gerardo Sannino, Giuseppe Savino, Franco Sannino. Pesanti i capi di accusa. In primis l’omicidio di Giuseppe Borrelli ucciso a colpi di pistola calibro 9 il 30 agosto del 1997 in Corso Italia a Ercolano. La vittima era su un ciclomotore Gilera, nei pressi della Chiesa del Rosario, quando venne avvicinato dai killer che gli esplosero 9 proiettili al volto e all’addome. Gravemente ferito Borrelli tentò di rialzarsi. Tra i primi ad accorrere, sul luogo della sparatoria il parroco della chiesa che aveva appena terminato una cerimonia di battesimo. Il prete, fermato un conoscente, fece trasportare Borrelli all’ospedale Maresca di Torre del Greco. I medici fecero l’estremo tentativo di salvarlo con un intervento chirurgico, ma l’uomo morì in serata. La nonna della vittima avvicinandosi ai poliziotti disse ‘Deve morire schiattato Giovanni Birra’. Quasi venti anni dopo i mandanti di quell’omicidio furono arrestati e per loro inizierà il processo. Borrelli, secondo la ricostruzione di inquirenti e pentiti, era ritenuto vicino al clan Ascione, in particolare era coinvolto nel traffico di stupefacenti. Nella lista delle accuse anche il duplice omicidio Di Giovanni-Di Grazia, avvenuto a Ercolano il 6 febbraio del 2000. Mandanti dell’esecuzione di morte, Giovanni Birra e Stefano Zeno, con Ciro Savino e Raffaele Perfetto del clan Lo Russo che parteciparono all’esecuzione, gli altri affiliati ebbero compiti di preparare l’agguato e di coprire i killer nella fuga. Lucio Di Giovanni e Raffaele Di Grazia furono raggiunti da decine di colpi di pistola calibro 9×21. Il quarto omicidio nella lista delle accuse è quello di Giuliano Cioffi, ucciso a Quarto dove era andato a passare una serata in un locale, l’8 settembre del 2001. Tra i mandanti del delitto anche Costantino Iacomino, oggi collaboratore di giustizia. Per questo omicidio la Dda contesta agli imputati anche l’aggravante dei motivi abietti e di aver agito in circostanze tali da terrorizzare la popolazione con azioni eclatanti. Anche in questa azione di fuoco, i Birra Iacomino agirono con l’aiuto dei Lo Russo.

(nella foto il boss Stefano Zeno)


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