Se da una parte gli investigatori danno la caccia a killer e mandanti della “Strage delle Fontanelle” alla Sanità, il clan Vastarella invece che ha subìto l’agguato dà la caccia allo “specchietista” ovvero a chi con una telefonata o un messaggio via whats app ha avvertito il commando di morte che Giuseppe Vastarella, vittima designata dell’agguato, era nel circolo e che quindi potevano entrare in azione. Ne sono convinti anche gli investigatori di ciò che ora a 48 ore di distanza hanno un quadro più preciso di quello che accaduto nelle strade del quartiere caro a Totò e nel circolo. Se è confermato da tutti, feriti compresi, che a sparare sia stato un solo killer, fermo, determinato e preciso nel centrare l’obiettivo principale avanza sempre di più la convizione che con la moto dei killer vi erano almeno altre due o tre moto in appoggio. Sono servite per coprire la fuga. Anche perché una voce non del tutto confermata vuole che il commando sia stato intercettato alcuni minuti dopo la sparatoria alla Sanità da alcune volanti della polizia del commisariato di Secondigliano. Infatti una volta partito l’allarme della sparatoria alla Sanità dalla squadra mobile di Napoli hanno avvertito i colleghi di Secondigliano appunto essendo a conoscenza degli attriti tra i Vastarella e i Mallo. Era quindi logico che i killer fuggissero in quella direzione. Ma nonostante l’inseguimento sarebbero riusciti a scappare. Ora, la polizia per assicurarli alla giustizia e il clan Vastarella per vendicarsi, danno quindi la caccia a killer e basisti. Dalla sera della strage dal rione sono scomparsi parecchi elementi legati al gruppo dei cosidetti “barbuti”, gli Spina che si sono alleati con i Mallo per vendicare i due omicidi del boss Pierino Esposito e del figlio Giuseppe avvenuti lo scorso anno. Giuseppe Vastarella tra l’altro immaginava di essere finito nel mirino degli avversari dopo le “stese” del mese scorso e infatti due giorni prima di essere ammazzato era stato fermato dalla polizia insieme con un pregiudicato proprio vicino al circolo dove è avvenuta la strage. Era arrivata una soffiata alla polizia che era in atto un summit in un edificio nelle vicinanze. Ci fu un fuggi , fuggi generale ma dopo i controlli i due fermati ovvero Giuseppe Vastarella e l’altra perosna furono rilasciati.