Marcianise: sequestrati anche beni per 5 milioni di euro ai 6 strozzini del clan Belforte arrestati

 Nel corso della notte, nell’ambito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nell’ambito della cosi’ detta operazione “DYNASTY”, la Compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 6 soggetti, 4 in carcere e 2 ai domiciliari, gravemente indiziati di aver partecipato, a vario titolo, all’associazione per delinquere di tipo camorristico denominata “clan Belforte” o “Mazzacane”, ponendo in essere, in modo continuativo, fatti di usura, estorsione, riciclaggio, abusivismo finanziario, trasferimento fraudolento di valori, con l’aggravante dell’utilizzazione del metodo mafioso. Dalle indagini e’ emersa un’attivita’ usuraia perpetrata in modo sistematico e quotidiano attraverso continue richieste di denaro in danno delle numerose vittime. Le vittime subivano pressioni e frequenti atti di intimidazione. A causa del timore di subire gravi ritorsioni, gli imprenditori, a fronte dei prestiti ricevuti, dovevano corrispondere interessi elevatissimi in una spirale perversa che li ha portati in una situazione di grave dissesto finanziario e sul ciglio del fallimento. Le vittime, seppur inizialmente reticenti perche’ costrette al silenzio, a seguito delle indagini svolte dalla Fiamme Gialle, poste di fronte ai fatti, hanno confessato di essere da decenni vittime degli appartenenti al clan camorristico. Sulla base dei dati raccolti, e’ stato quindi dettagliatamente ricostruito il “giro d’affari” della consorteria criminosa e, attraverso un puntuale esame della documentazione bancaria, sono stati determinati gli interessi usurai applicati, che, in alcuni casi, hanno superato la soglia del 120%. L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli ricostruisce le vicissitudini criminali del clan “Belforte”, operante in Marcianise e nei paesi limitrofi. Le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia, oggetto di plurimi provvedimenti giudiziari, sono conformi nel ritenere che i “Mazzacane” gestiscono le estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti locali, controllano il traffico di stupefacenti, si infiltrano nelle attivita’ imprenditoriali, o costituiscono vere e proprie societa’ con imprenditori compiacenti agevolati nella concessione di appalti, ovvero concedono prestiti agli imprenditori in difficolta’ in cambio di interessi usurari (oltre al pagamento delle tangenti). Sulla base della comprovata appartenenza al gruppo criminale, il Tribunale partenopeo, oltre alle 6 custodie cautelari, ha disposto il sequestro preventivo nei confronti degli indagati, di appartenenti al loro nucleo familiare e di prestanome, di immobili, disponibilita’ finanziarie, quote societarie e beni mobili per un valore di circa 5.000.000 euro. Ai fini della confisca, sono stati quindi complessivamente sottoposti a vincolo cautelare 14 immobili (tra cui due villette con piscina), 7 autovetture di pregio, quote di partecipazione in 4 societa’ di capitali e n. 13 rapporti bancari. E’ opportuno rimarcare che, grazie agli strumenti normativi della confisca speciale o allargata e di quella per equivalente, e’ possibile aggredire i patrimoni illeciti e privare gli autori del reato dei mezzi e del capitali necessari per perpetrare le proprie attivita’ criminali.


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