Ercolano: il peschereccio Rosinella potrebbe essere stato speronato. Oggi il recupero degli altri due corpi

Emerge un inaspettato colpo di scena sull’affondamento del peschereccio Rosinella. La barca di Ercolano con il capitano Giulio Oliviero e dei due marinai tunisini Khalifa e Saifeddine Sassi potrebbe essere stata speronata e affondata in pochissimi minuti per questo che i tre i componenti dell’equipaggio non sono riusciti a mettersi in salvo. Lo ha raccontato ieri ai giornalisti presenti a Gaeta l’avvocato che rappresenta le famiglie delle vittime dopo che il cacciamine “Gaeta”,  della Marina Militare Italiana arrivato nel golfo al posto della nave “Anteo”ancora impegnata nelle operazioni di sbarco dei migranti ad Augusta, ha effettuato un’immersione a sorpresa senza avvisare nessuno e ha recuperato un primo corpo. Stamane si farà il riconoscimento del primo cadavere e nel frattempo si faranno altre immersioni per recuperare gli altri due corpi. Quello recuperato ieri era all’esterno del peschereccio forse in un tentativo di mettersi in salvo oppure sbalzato all’esterno dalle correnti marine. Oggi però sia l’avvocato Crisci sia il pm della Procura di Cassino titolare dell’inchiesta sull’affondamento del Rosinella saranno a bordo della nave della Marina Militare per seguire da vicino le operazioni. “Chiederò al pm spiegazioni riguardo all’anticipazione delle operazioni – ha detto l’avvocato Crisci – senza avvisarci. Ci sono troppi misteri sull’affondamento del peschereccio e la mia presenza durante le ispezioni subacquee è necessaria per capire cosa sia realmente accaduto. Quella notte le condizioni meteo erano buone e i marinai troppo esperti: tuttavia l’affondamento è stato istantaneo senza nemmeno dare il tempo ai membri dell’equipaggio di lanciare l’allarme. Pretendiamo che si faccia chiarezza sull’accaduto”.


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