Il boss Umberto Accurso durante la latitanza scrisse una canzone per il figlio “A’ libertà”. GUARDA IL VIDEO

Dopo il boss poeta, Aldo Gionta di Torre Annunziata si scopre il boss autore di testi neomelodici. E’ proprio Umberto Accurso, uno dei cento latitanti più pericolosi d’Italia, catturato ieri pomeriggio a Qualiano. Il reggente della Vanella Grassi ha scritto una canzone per il figlio. Il boss Umberto Accurso, 24 anni è colui che secondo gli investigatori, ha sparato nei giorni scorsi numerosi colpi d’arma da fuoco contro la caserma dei carabinieri del quartiere Secondigliano a Napoli. Accurso è stato arrestato dai carabinieri in un appartamento di Qualiano. Secondo una delle ipotesi investigative, la sparatoria sarebbe stata una vendetta di Accurso contro lo Stato ritenuto dal reggente colpevole di avere sottratto a lui e alla sua compagna i figli. Una decisione presa per proteggere i bambini da eventuali ritorsioni visto che il fratello di Accurso, Antonio, è diventato collaboratore di giustizia. La donna, infatti, avrebbe rifiutato il programma di protezione. Il brano scritto dal presunto reggente della Vanella Grassi, intitolato “‘A libertà” e dedicato al figlio, è stato poi cantato dal neomelodico Anthony. “Tu non lo sai che si prova a stare lontano dalla famiglia, con una moglie e un figlio che non posso mai abbracciare”, recita un brano della canzone.


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