Napoli, il cardinale Sepe ai camorristi: “Siate uomini, pentitevi”

Un appello ai camorristi a pentirsi. Lo ha lanciato il cardinale Crescenzio Sepe dall’altare della basilica di Santa Chiaia, nel giorno del prodigio di maggio di San Gennaro. “In questi giorni, ancora una volta – ha detto Sepe – le cronache riportano luttuosi e tragici fatti accaduti nella nostra Città, nelle nostre strade, nei nostri quartieri. Un tempo, quando la notizia di un fatto luttuoso e violento, che lasciava morte e sofferenza, passava da un balcone all’altro o da una bottega alla strada, i no- stri vecchi usavano domandarsi “chi sape chi sta chiagnenno?”. E il pianto e le lacrime sono innanzitutto delle donne: o perché madri o perché figlie o perché spose o perché sorelle o perché, semplicemente, donne. E allora  vedete, non è un caso se a raccogliere il sangue del martire Gennaro sia ricordata una donna, che la tradizione chiama con il nome di Eusebia. Non è un caso se Napoli veglia su San Gennaro, ancora oggi e da secoli, con le donne, quelle che noi chiamiamo “le parenti di San Gennaro. Chissà chi sta piangendo!!”. Per questo faccio, ancora una volta, un forte e pressante appello ai violenti e spargitori di sangue: deponete le armi, arrendetevi alla giustizia e alla legalità; fatelo per la vostra salvezza, per il bene delle vostre famiglie e della nostra città. Abbiate il coraggio di smettere la violenza e di pentirvi; siate uomini. Ricorrete alla intercessione di San Gennaro. Dio, se volete, è pronto a perdonarvi e ad aiutarvi a cambiare vita”.


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