Napoli, il procuratore antimafia Roberti: “Contrasto e sociale per sconfiggere la camorra”

“La magistratura napoletana e le forze dell’ordine sono profondamente impegnate e alla fine se ne verrà a capo”. Questo il pensiero del procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti in merito alla recrudescenza della violenza a Napoli che si manifesta attraverso l’azione di giovani bande criminali in lotta per il controllo del territorio. Secondo Roberti, intervenuto alla presentazione della nuova edizione del libro ‘La camorra e le sue storie’ del giornalista Gigi Di Fiore, “non è necessario” un intervento legislativo perché “le norme ci sono e se applicate correttamente possono essere efficaci”. Tuttavia, Roberti ha evidenziato la necessità di affiancare “al contrasto sulla strada” anche un’azione di prevenzione “fatta di interventi sul terreno sociale che – ha ricordato – sono stati messi a fuoco anche nell’ultimo Comitato per l’Ordine e la sicurezza alla presenza dei Ministri che vanno attuati anche impegnando risorse finanziarie”. Il procuratore ha evidenziato che negli ultimi venti anni la risposta giudiziaria contro la camorra “è stata fortissima e – ha spiegato – paradossalmente ha contribuito allo scompaginamento delle organizzazioni criminali facendo spazio a queste baby gang, alle così dette paranze dei bimbi e a giovani violentissimi ed emergenti”. Giovani che vanno recuperati a cominciare dalla scuola abbassando il fenomeno della dispersione scolastica che in città si attesta al 30 per cento rispetto al dato nazionale pari al 10 per cento. “E’ necessario – ha concluso Roberti – che una volta che magistratura e forze dell’ordine fanno pulizia poi subentri lo Stato con le sue altre articolazioni per recuperare il controllo del territorio e per assicurare ai giovani occasione di lavoro e di incontro sociale, artistico, sportivo per toglierli dalla strada e indirizzarli verso condotte più lecite”.


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