Con la cattura di Umberto Accurso si chiude una pagina della lotta alla camorra napoletana, quello dei giovani spietati di Scampia e Sconsigliano. Ma la caccia continua così come la lotta. C’è l’altro boss “fantasma” da catturare: Marco Di Lauro, il figlio di Ciruzzo ‘o milionario di cui ieri si era diffusa la notizia della sua cattura. Poi smentita dagli inquirenti. Umberto Accurso è da ieri rinchiuso nel carcere di Secondigliano ma presto potrebbe essere trasferito al carcere duro in una struttura di massima sicurezza lontana dal suo quartiere. Il carisma di boss spietato nonostante la sua giovane età da anni fa il giro del web. “Umbertino” come lo chiamano nel quartiere è uno che comanda e decide sulla vita delle persone in modo spietato e crudele. Ma è anche amato dai tanti che con lui vivevano e vivono grazie allo spaccio 24 ore su 24 di droga. Non a caso su Facebook c’è una pagina dedicata alla moglie e ai suoi figli, con tanto di fotografie prese dall’album di famiglia, scatti di vita privata con i piccoli sorridenti sul divano damascato, nel bagno arredato con ori e rasi, e sul letto con drappeggi e sete. Tutto in perfetto stile Gomorra.Ci sono 1247 “Like” come segno tangibile di rispetto al boss che non viene mai nominato in prima persona. Dai commenti si capisce come il quartiere gli sia solidale “Noi siamo tutti con voi non temete, non siete soli, ora pensate a godervi questo momento… piano piano aggiusteremo anche le altre cose e ritornerete sotto il cielo di Napoli dove noi tutti vi aspettiamo… è qui il vostro posto. Vi amiamo”., il riferimento è alla vicenda dei figli prima sottratti alla mamma e poi riassegnati. Vicenda che ha determinato il clamorso assalto alla Caserma dei Carabinieri di Secondigliano decisa, secondo alcune intercettazioni telefoniche nelle mani degli investigatori, proprio dallo stesso Umberto Accurso che avrebbe guidato in prima persona il commando che esploso le 38 pallottole contro i muri della caserma. “Tutta Secondigliano li ama e li aspetta”, si legge nei messaggi rivolti alla giovane moglie. E ancora: “Qui tutti li vogliamo, li amiamo e mai nessuno potrebbe fargli del male, il male a questi bambini lo state facendo voi credendo alle parole del loro zio”.