Un bimbo ‘venduto’ ad una coppia di Milano con il solito escamotage del riconoscimento da parte del padre naturale. Una mamma poco più che maggiorenne e un intermediatore. I tre protagonisti di una vicenda per la quale saranno processati M.A. S., 21enne di Torre del Greco ma residente a Terzigno, S. F. , 56 anni di Napoli, nota trans napoletana e il padre affidatario di Milano, l’unico che per il reato di alterazione di stato civile ha patteggiato la pena. al centro della vicenda un bimbo nato tre anni fa all’ospedale S. Anna di Boscotrecase e ceduto nell’aprile del 2014 alla coppia del Nord. Secondo il pm Mariangela Magariello della Procura di Torre Annunziata che ha disposto nell’ambito delle indagini l’esame del Dna sul presunto genitore e il bambino, quel neonato non era affatto figlio naturale del padre, così come dichiarato dinanzi all’ufficiale di stato civile del Comune di Torre del Greco. Quel piccolo nato da quella giovane madre era stato ceduto, presumibilmente in cambio di danaro, alla coppia del nord che voleva fortemente un figlio e non poteva entrare nei canali ufficiali delle adozioni. L’inchiesta è nata dalla denuncia della mamma che – pentita per aver lasciato il figlio – raccontò ai carabinieri di Poggiomarino di essere stata raggirata dal mediatore napoletano che le aveva fatto firmare l’atto di affido del minore. Un inganno del quale non si era accorta fino a quando non aveva dovuto lasciare il piccolo alla coppia del nord. Secondo la Procura, la ‘compravendita’ di quel neonato avrebbe fruttato 10mila euro.  Nel frattempo il bimbo è stato tolto sia alla coppia milanese che alla madre e affidato ad una casa famiglia di Torre del Greco in attesa che il Tribunale di Torre Annunziata e quello per i minori verifichino le responsabilità della madre naturale.
